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Schlein e Ucraina: "La mia posizione..." La risposta che fa tremare il Pd

Giada Oricchio
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Elly Schelin supererà la prova del fuoco? Quella di tenere insieme il PD sulla guerra in Ucraina? I deputati dem, infatti, sono divisi tra la linea atlantista senza se e senza ma dell’ex segretario Enrico Letta e quella meno favorevole al continuo invio di armi a Kiev per difendersi dall’aggressione russa. Schlein ha affrontato l’argomento nell’intervista a Lilli Gruber, padrona di casa di “Otto e Mezzo”, il tal preserale di LA7, giovedì 9 marzo.

“La mia posizione dall'avvio di questa invasione criminale da parte della Russia verso l'Ucraina, non è mai cambiata” ha detto la segretaria PD per poi aggiungere: “Ho sempre detto che ritenevo giusto sostenere il popolo ucraino nel suo diritto a difendersi. Accanto però serve un protagonismo più forte dell'Unione europea soprattutto dal punto di vista dello sforzo politico e diplomatico, lo dico da federalista europea, lo dico da persona che soffre l'assenza di una voce sola e forte che possa contribuire anche a fare maggiore pressione. Lo dico anche da pacifista”.

Gruber ha nicchiato e fatto la domanda delle domande: “Ma si può essere pacifisti e a favore dell'invio delle armi?”. E Schlein ha puntualizzato: “Sì, si può essere pacifisti nella misura in cui io credo che questa guerra non si risolverà solo con l'invio delle armi. Non possiamo aspettare che cada l'ultimo fucile per fare uno sforzo per creare le condizioni che portino a finire questo conflitto”. Infine ha sottolineato di essere in buona compagnia: “Sono le stesse parole sentite da Prodi e dal Papa. Non si può considerare come un criminale chi chiede uno sforzo maggiore per la pace. E non ci può essere una sinistra se non si mobilita anche politicamente per cercare di far finire la guerra”.

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