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Paragone è furibondo: l'Ue ci ammazza sulla casa e sul cibo

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“L’Europa ci ammazza sulla casa e sul cibo. Il governo deve essere più deciso”. È questo il messaggio lanciato da Gianluigi Paragone, leader di Italexit, in una denuncia video pubblicata su Instagram. Nel mirino dell’ex senatore c’è l’Unione Europea, per alcune decisioni giudicate completamente contrarie alla vita di tutti i giorni degli italiani: “In attesa di capire quali saranno le reali intenzioni del governo rispetto alle accise, che incidono notevolmente sui costi della benzina in un momento particolare in cui il bilancio familiare è colpito dai rincari generali dei costi, abbiamo l’Europa con le sue visioni, il macrosistema e le grandi cose. Non si parla più di quello che è successo con i casi di corruzione a Bruxelles, giravano cifre di contanti da fare paura, servirebbe una bonifica del Parlamento europeo. Stiamo assistendo ad un atto predatorio da parte dell’Europa nei confronti degli italiani”.

 

 

“Nell’immaginario collettivo degli italiani sono intoccabili la casa e la propria identità agroalimentare. Su quest’ultima - sottolinea Paragone - sappiamo che l’Europa ha spalancato le porte verso le carni sintetiche, verso i nuovi cibi, con gli insetti, le larve, i vermi, oltre ai lavori di Big Pharma sui cibi chimici. Dietro c’è un interesse commerciale notevole, ma si colpisce l’identità italiana fatta di cibi genuini e di sapori. L’olio italiano è sempre sotto attacco. Ora l’ultima è quella sul vino, con la voglia di apporre delle etichette di avvertimento come quelle presenti sulle sigarette. Il vino nuoce gravemente alla salute secondo loro… Non si può mettere il vino sullo stesso piano delle sigarette e non si può rendere colpevole chi vuole bere il vino”.

 

 

“Poi - continua Paragone affrontando l’altro punto critico delle norme volute da Bruxelles - c’è un altro discorso ancora più violento sugli italiani, quello degli immobili. I parametri green costano l’ira di Dio e vanno ad incidere sul patrimonio degli italiani, che ora devono ristrutturare per forza delle case magari ereditate dai genitori defunti e che non sono dentro gli standard dell’Europa. L’Europa però guarda sempre agli standard del Nord-Europa. L’immobile potrebbe diventare fuori norma e non ci potrà fare un tubo, viene penalizzata l’Italia e gli italiani, che dovranno mettere mano ai portafogli. Lo volete capire cari signori dell’Europa che la ricchezza degli italiani è fatta di risparmi e proprietà immobiliari e che quella direttiva è una cretinata?”.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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