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Lady Soumahoro, surreale Concita De Gregorio: perché Chiara Ferragni può farlo?

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Due pagine per difendere Liliane Murekatete, la compagna di Aboubakar Soumahoro, travolti entrambi dal caso sollevato dalla Procura di Latina che indaga sulle cooperative della madre della donna. A scrivere il lungo articolo su Repubblica è Concita De Gregorio. La conduttrice di In Onda su La7 ha ben presente che difendere "lady Soumahoro" è una missione impossibile: "prima di strillare la radical chic difende la nera, comunisti col Rolex, vergognatevi, vi pregherei di leggerlo", mette le mani avanti. 

 

De Gregorio comincia subito con un parallelismo a effetto. In cosa divergono, "a parte gli esiti, le aspirazioni di Liliane Murekatete", "esibita e irrisa in tv come colpevole di aver posato dieci anni fa seminuda e di amare, oggi, gli abiti di marca", e "quelle di Chiara Ferragni"? Esatto, avete letto bene. Tanto che per non lasciare adito a dubbi, De Gregorio fa l'esempio di quando Ferragni si è fotografata "in mutande come è liberissima di fare", mettendo "il suo corpo da Barbie al servizio della sua personale impresa. Ha esibito se stessa per avere popolarità, ha pubblicizzato abiti altrui fino a essere corteggiata dai grandi marchi e, quando è diventata abbastanza celebre, ha messo in commercio il suo".

 

Un "talento imprenditoriale celebrato dalle femministe come esempio di emancipazione", e "non vedo perché una giovane donna arrivata in questo Paese dal Ruanda non debba prendere appunti e provare a imitarla". Nel lungo articolo la giornalista snocciola esempi di donne e il diverso impatto sull'opionione pubblica, da  Diletta Leotta a Giovanna Botteri, da Elisabetta Canalis a Dacia Maraini, da Elisabetta Gregoraci alla scrittrice iraniana Azar Nafisi. 

Insomma, viene al punto De Gregorio, se Murekatete si è fatta fotografare poco vestita è perché in questo mondo poteva "esserle utile". "Cosa disturba del fatto che ami gli abiti firmati come la suprema imprenditrice del Paese. Perché è nera? Impossibile: escludiamo il razzismo", scrive la giornalista che bolla come voce di "terza mano" la voce secondo cui la donna avrebbe detto di essere la nipote del premier del Ruanda.

 

L'attenzione su Lady Soumahoro, conclude De Degregorio, è dovuta al fatto che è "la compagna di un sindacalista e non di un miliardario? Sarà un'accusa di incoerenza (lui difende i poveri e tu ti vesti da ricca) per interposta persona?". La giornalista afferma che "non puoi essere colpevole di essere la moglie di, figlia, amante, la cugina di", e difendere Murakete è giusto perché "le battaglie vinte, quelle al servizio di chi è molto popolare, sono facili da combattere". "Più difficile è mettersi dalla parte del buio. Combattere le battaglie perse".

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