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"Conte sì e Moratti no?" Calenda e Cuperlo si sbranano da Formigli

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Tra Pd e Terzo polo si consuma l'ennesimo strappo, quello sulla candidatura di Letizia Moratti alla guida della Regione Lombardia dopo il passo indietro dalla giunta Fontana. Ad appoggiare l'ex ministra dell'Istruzione con i governi di Silvio Berlusconi è Azione di Carlo Calenda insieme a Italia Viva, mentre nel Pd c'è una divisione tra chi non ci pensa proprio e chi è tentato da una possibile vittoria, merce rara in questi tempi, rinnegando decenni di rivalità. 

 

Tra questi, naturalmente non c'è Gianni Cuperlo che nella puntata di giovedì 10 novembre di PiazzaPulita, condotto da Corrado Formigli su La7, si è confrontato proprio con Calenda. "Non potete chiedere al Partito Democratico di sostenere e votare un candidato della destra, questo non è ragionevole e non è comprensibile", spiega il dem. Per Cuperlo, Moratti negli ultimi 25-30 anni è stata dall'altra parte e ad esempio "non si è dissociata dal fatto che c'erano dei pullman dell'Atm, quando era sindaca di Milano, con le grate applicate ai finestrini che andavano di sera a reperire i migranti non regolari per portarli nei centri", ricorda l'esponente dem. Insomma, il terzo polo è "liberissimo" di accogliere un'esponente da destra, ma non può "pretenderlo" dal Pd.

 

Calenda non ci sta. "Non appoggiate Moratti ma è stato facile passare con il presidente del Consiglio che aveva iniziato a bloccare le Ong con Matteo Salvini", replica il leader di Azione in riferimento a Giuseppe Conte. Insomma, con i decreti sicurezza i dem non hanno fatto così gli schizzinosi. "Come mai lì non c'era 'sto problema?" incalza Calenda. Cuperlo ammette: "Non tutti erano convinti di quella scelta ma c'erano delle condizioni di emergenza, che riguardavano il governo del paese". Insomma, non c'era una candidatura da scegliere ma un governo da mandare avanti. Per Calenda però non c'è differenza tra i trasferimenti di migranti di Moratti e i decreti sicurezza di Salvini. "Chiedilo al tuo alleato, ti spiegherà le ragioni" conclude Cuperlo. 

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