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Governo, "spinta di Mattarella". Il retroscena di Breda sull'incarico a Meloni

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Il quirinalista Marzio Breda svela un retroscena sul Quirinale nelle colonne del Corriere della Sera. "Sergio Mattarella ha tagliato corto, dando un ritmo serrato al colloquio con la delegazione del centrodestra e limitandolo a un paio di domande. Siete uniti, nel vostro progetto di governo? E quale nome indicate per Palazzo Chigi? Incassate le risposte positive, la partita era chiusa" scrive Breda. 

Secondo il quirinalista, "dall'assenso silenzioso degli alleati di Giorgia Meloni tutto è marciato a passo di carica, come volevano la leader di Fratelli d'Italia e lo stesso Quirinale. Tanto che la premier in pectore riceve l'incarico alle 16.30 e un'ora e mezza dopo legge già la lista dei ministri. Un record al quale il capo dello Stato tiene" prosegue Breda che riporta le dichiarazioni di Mattarella. "Il tempo per varare un esecutivo è stato breve, meno di un mese dal voto. Una situazione resa possibile per la chiarezza dell'esito elettorale. È stato necessario procedere velocemente anche in considerazione delle condizioni interne e internazionali, che esigono un governo nella pienezza dei suoi compiti" ha detto il capo dello Stato. Ed è proprio questo, secondo Breda, il punto cruciale del faccia a faccia tra Mattarella e Meloni, "sul quale si misurerà presto il loro rapporto. Una collaborazione partita nel migliore dei modi anche perché il presidente, dopo aver indicato giorni fa alla candidata premier i criteri per la scelta dei ministri, leggeva la lista e diceva sì, senza bocciature. E con lei che ha fatto tesoro di quei criteri, rispettandoli con lo spostamento di qualche nome tra quelli previsti dagli stessi alleati" conclude il quirinalista. 


 

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