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Otto e mezzo, Travaglio torna all'assalto di Berlusconi: perché vuole la Giustizia

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Alla fine torna sempre lì, Marco Travaglio, al "Caimano" Silvio Berlusconi. Il direttore del Fatto quotidiano ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, commenta il ruolo del presidente di Forza Italia nella composizione del governo di centrodestra. Secondo il giornalista la coalizione sapeva da mesi che avrebbe vinto le elezioni "ed è stupefacente che scoprano adesso che devono trovare dei ministri", dice nella puntata di martedì 11 ottobre.

 

Le rivendicazioni di Berlusconi "non hanno niente di politico, sono affaristiche perché vuole farsi gli affari tuoi" è l'attacco di Travaglio secondo cui il Cav vuole "un fedelissimo alla Giustizia perché vuole smantellare la legge Severino prima che arrivi la sentenza Ruby. Se dovesse risultare condannato in via definitiva si riproporrebbe la situazione del 2014, quando fu cacciato dal Senato". 

 

Per Travaglio il Cavaliere punta anche alle telecomunicazioni, oggi inglobate nel ministero dello Sviluppo economico perché gli "affari sono sempre l'unica bussola" di Berlusconi, afferma Travaglio davanti agli ospiti compiaciuti. Matteo Salvini ha invece "rivendicazioni politiche, per accontentare gli appetiti della Lega rimasto a bocca asciutta dal Papeete, e le sue bandiere politiche", ossia Viminale, Natalità e Autonomie. Per il giornalista Giorgia Meloni ha un alleato che fa rivendicazione politiche, ossia il leder del Carroccio, dall'altra uno che "fa gli affari suoi" conclude Travaglio. 

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