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Elezioni europee, Carlo Calenda lancia il partito unico con Matteo Renzi

Christian Campigli
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Un matrimonio di convenienza, che sta per trasformarsi in un connubio duraturo, stabile. Almeno per i tempi e le dinamiche della politica italiana moderna. “Con Renzi lavoreremo come abbiamo fatto fino adesso, stesso simbolo, logo, struttura e poi daremo vita con calma a un partito unico che sarà pronto sicuramente per le prossime europee, liberal democratico, che accoglierà persone che vengono dal mondo riformista, popolare e liberale, cosa di cui l’Italia ha bisogno. Un partito del pragmatismo e del buon governo. E per essere sempre ancorati al passato ricordo che la politica è arte di governo”. Parole e musica del neo senatore eletto Carlo Calenda, intervistato all’accoglienza a Palazzo Madama.

 

 

 

Una dichiarazione d'amore al nativo di Rignano che fa arricciare il naso a molti esponenti del Partito Democratico, convinti che l'ex sindaco di Firenze sarebbe, presto o tardi, rientrato alla casa-madre. Un ritorno del figliuol prodigo, al quale guarda con interesse la corrente Base Riformista, capitanata da Andrea Marcucci, senatore ancora per un giorno. Calenda ha poi esposto le sue tesi sul prossimo governo Meloni. “La situazione è molto aperta, bisognerà vedere cosa sarà il governo e cosa succederà nell’opposizione. Quello che so è come faremo noi opposizione: con la proposta sul dimezzamento delle bollette…. cioè facendo una opposizione costruttiva. Ma se Meloni, come ha detto da Vox, vuole trasformare l’Italia in una Polonia allora la nostra opposizione non sarà più costruttiva ma durissima, anche nelle piazze”. Infine un accenno al tema del momento: il caro energia. “Se il governo porterà il rigassificatore di Piombino lo voteremo. Se il governo invece non riuscirà a fare le cose, lo incalzeremo. Faremo quello che abbiamo fatto col piano sulle bollette, proporre delle cose concrete e fattibili”.

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