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Otto e mezzo, Caracciolo sulla Francia: perché ci considera una provincia

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L'uscita della ministra francese Laurence Boone sul governo di Giorgia Meloni su cui la Francia dovrà "vigilare" in difesa dei diritti ha provocato un vespaio di polemiche con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha chiuso il caso con una frase che non lascia adito a dubbi: "L’Italia sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione e dei valori dell’Unione europea". Nel corso di Otto e mezzo, su La7, Lilli Gruber ricorda come lo spesso premier Mario Draghi a Praga alle domande su Giorgia Meloni e sul governo che sarà ha rassicurato tutti, ma all'estero continuiamo a essere "osservato speciali", dice la conduttrice. 

 

In studio c'è Lucio Caracciolo, direttore di Limes, secondo cui siamo osservati speciali perché Meloni rappresenta il nuovo e in Europa c'è la tendenza " scaricare sugli altri Paesi i propri problemi. Questo vale soprattutto per Francia e Germania nei nostri confronti". "È impressionante che si usino espressioni di questo tipo quasi che fossimo una provincia della Francia" spiega Caracciolo che dà una lettura inedita dei fatti. 

 

"Evidentemente adesso la Francia può dirci cose che prima non poteva dirci, il fatto di non avere più  Draghi è problematico in questa fase" dice il giornalista esperto di geopolitica  secondo cui "la prima a rendersene contro è la stessa Meloni". Insomma, senza Draghi si sono scatenate le ingerenze europee. La leader di FdI dovrà faticare un bel po' per scacciarle. 

 

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