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Severgnini e il consiglio al Pd: "Fate come il Napoli". Lilli Gruber resta di sasso

Giada Oricchio
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“Il Pd deve fare come il Napoli” e Lilli Gruber resta di sasso. Che cos’è il Pd? Dove va? Qual è la sua identità? Beppe Severgnini, ospite di “OttoeMezzo”, dà il colpo di grazia ai democratici. Il giornalista del Corriere della Sera, pur condividendo l’osservazione del segretario Enrico Letta che chi ha sostenuto il governo di unità nazionale ha pagato pegno alle elezioni del 25 settembre, è convinto che manchi entusiasmo tra i dem: “Ho sentito tattiche, strategie, mentre quando i partiti di sinistra nel mondo hanno vinto, penso a Obama e Blair o Renzi nel 2014, è perché hanno mosso un’opinione importante, vuol dire che la gente si è entusiasmata. Secondo me c’è spazio politico per gente che vuole una società equa e rispetto per il lavoro”.

Poi Severgnini si è avventurato in un paragone calcistico: “Il Napoli che sta giocando il calcio più bello d’Europa, ha ringraziato con un inchino sei o sette senatori e ha ricominciato daccapo tirando fuori una squadra fantastica. Io credo che così come Letta se n’è andato con garbo, altri dovrebbero fare lo stesso”.

In studio Gruber - digiuna di dinamiche pallonare - ha ascoltato pietrificata, mentre gli occhi tradivano incomprensione. Così ha rotto gli indugi e domandato: “Cosa vuol dire ringraziato sei o sette senatori?”, “Che li ha mandati via” hanno riposto in coro Severgnini e Massimo Giannini venendole in soccorso. La conduttrice ha tirato un sospiro di sollievo: “Ah! Rottamati per usare un termine renziano che però non ha portato fortuna". E Severgnini ha commentato: “Sì, questi senatori dovrebbero capire che hanno avuto una storia importante nel Pd ma ora devono farsi da parte e lasciare il posto a chi non ci ha mai provato, ha entusiasmo e riesce a trasmetterlo (sembra l’identikit di Elly Schlein, nda) altrimenti niente da fare. Vogliamo metterli in campo o li lasciamo sempre sugli spalti?”.

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