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Quarta Repubblica, Rampini svela la verità sugli attacchi dagli Usa a Meloni: chi c'è dietro

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Nel corso della puntata del 26 settembre di Quarta Repubblica, il talk show del lunedì sera di Rete4 condotto da Nicola Porro si discute del profilo internazionale di Giorgia Meloni. Valentina Furlanetto, giornalista di Radio24 non nasconde le proprie preoccupazioni per il futuro del Paese e porta il discorso sulla locuzione “Dio, patria e famiglia”, parlando di un pericolo fascismo legato al successo di Fratelli d’Italia. Il primo a smentirla è il politologo Alessandro Campi, che nega in ogni maniera che si possa parlare di fascismo nelle idee di Meloni, come già aveva fatto in passato: “Lo spettro del fascismo è stato appiccato alle personalità più strane. Ora tocca a Meloni”.

 

 

Anche Federico Rampini, giornalista ed editorialista del Corriere della Sera, vede quei temi più come un marchio di fabbrica dei conservatori, senza individuare alcuna nostalgia per il regime. Anzi, secondo l’esperto di vicende Usa, quelle sono caratteristiche tipiche che si vedono nel paese guidato da Joe Biden: “Dio Patria e Famiglia sono i valori dei conservatori americani. Il mondo dei media americani sta nel campo progressista e saranno ostili alla Meloni ma quello che conta di più è il rapporto con l’amministrazione. I rapporti tra Usa e Italia vanno al di là di chi c’è al governo. Non stupitevi degli attacchi che arriveranno da qui, Meloni sarà sotto la lente di ingrandimento della stampa progressista, come quella del New York Times. Ma un conto è la stampa, un conto è ciò che pensano alla Casa Bianca”.

 

 

“Quando l’amministrazione Biden si è espressa sulle elezioni italiane - sottolinea ancora Rampini -  l’ha fatto con molta sobrietà. Joe Biden avrebbe preferito una vittoria del Pd, è il partito che ovviamente si avvicina di più ai democratici Usa, ma l’importante è che la Meloni sia coerente con ciò che ha promesso con le sue nette posizioni sull’atlantismo e sui rapporti con la Nato”.

 

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