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Michele Santoro scatenato a Controcorrente. Botte da orbi con Federico Rampini: insulto agli ucraini

Federica Pascale
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“Circa 100 giorni fa ho detto esattamente quello che sarebbe accaduto questa sera” afferma Michele Santoro dallo studio di Controcorrente, il talk show politico condotto da Veronica Gentili in prima serata su Rete4. Durante la puntata di mercoledì 1 giugno, il giornalista si è preso una rivincita spiegando che tutto ciò che sta accadendo oggi sul fronte della guerra in Ucraina, invasa dalla truppe russe di Vladimir Putin, andando allo scontro frontale con Federico Rampini del Corriere della sera. 

 

“Di fronte alla superiorità dell'esercito russo sarebbero state inviate delle armi molto più efficaci per contrastare l'avanzata dei russi. Queste armi sarebbero state dei missili in grado di colpire anche in territorio russo. Questo avrebbe provocato un'escalation e a questo punto rischiamo veramente una catastrofe nucleare” riassume Santoro, che avverte: “Se questa mossa si rivelasse capace di arrestare Putin, e di portarlo sull'orlo di una sconfitta militare, diventerebbe veramente concreta la possibilità che lui usi un'arma nucleare tattica”. Questa la paura più grande in Europa, e meno negli Stati Uniti, che partecipano alle negoziazioni in corso, forniscono armi all’Ucraina ogni volta che il presidente ucraino Zelensky lo richiede, ma restano geograficamente lontani e più sereni rispetto a Paesi come l’Italia, troppo vicina per fare mosse azzardate.

 

A commentare la posizione dell’America c’è Rampini, presente in studio, che difende la superpotenza: “L'America fin dall'inizio ha detto che non avrebbe mandato soldati, e infatti non lo fa. Ha detto che non avrebbe fatto la no fly zone che Zelensky ha chiesto a oltranza, e Biden ha detto no perché non voglio rischiare”. Controbatte Santoro, che invece non è per niente convinto della buona fede degli americani: “Possiamo essere tranquilli che gli americani sono sul campo, se poi siano collegati in smart working questo non te lo posso dire, però sicuramente stanno partecipando direttamente alle azioni militari. Stanno puntando i cannoni e saranno loro a puntare i missili.” “La cosa grave – continua Santoro - è che lo faranno senza che noi abbiamo partecipato a queste decisioni, e ci troviamo in una guerra che sta già producendo miseria in una maniera sconsiderata per il mondo e che presto diventerà miseria anche per gran parte della popolazione italiana, creando un baratro tra la condizione dei privilegiati e la condizione di quelli che sono già stremati da due anni di pandemia”.

 

L’editorialista del Corriere della Sera corre a rispondere, sottolineando l’eroicità del popolo ucraino che non può essere ridotta a strumento degli Usa: “Tanti parlano di una guerra per procura ma per procura vuol dire che l'America sta usando gli ucraini, e questo trovo che è un argomento offensivo. È un insulto nei confronti di un popolo che eroicamente si batte per difendere la propria vita, la propria Patria, le proprie famiglie, la propria democrazia e la propria libertà. Descriverli come dei burattini dell'America francamente è una cosa disgustosa e rivoltante.”

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