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Il Conte Verde vuole debuttare anche in Europa

Alessandro Usai
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Ci mancava il Conte verde. Dopo aver guidato un governo con la Lega e poi uno con il Pd, ecco la svolta ecologista del leader dei 5 Stelle. Cosa significhi essere ambientalista nessuno lo sa con certezza, ma pare vada di moda soprattutto nel campo del centrosinistra. In assenza di grandi idee o di valori condivisi da portare avanti, meglio il qualunquismo ambientale a tutti i costi. Basta dire no all'inquinamento e sì alla sfrenata ecologia e tutto passa. Così cosa c'è di meglio che professarsi genericamente difensore dell'ambiente? Chi non lo è in fondo, in linea di principio? Poi però bisogna saper fare i conti con la realtà perché senza il fossile le aziende e il Paese si fermano. Dettagli. Può far ottenere qualche voto in più quindi basta emissioni, stop al gas, viva il fotovoltaico, le pale eoliche, le auto elettriche e chi più ne ha, più ne metta. Viva le case green come vuole l'Europa. E pazienza se questa transizione ecologica debbano pagarla gli italiani di tasca propria. Chi ha i soldi per acquistare un'auto elettrica? Come si rinuncia al nostro modo di vivere, viaggiare, consumare seguendo una ideologia non applicabile nella vita di tutti i giorni? E poi, le batterie o i pannelli fotovoltaici, spesso cinesi, come si smaltiscono? Non inquinano? Problemi secondari. Difendiamo l'ambiente dagli speculatori. Hai la fortuna di avere una casa, magari comprata dopo tanti sacrifici? Ecco la sventura di doverla mettere a norma secondo i dettami di Bruxelles. In fondo, chi al giorno d'oggi tra rincari e stagnazione non ha 60 mila euro da investire sulla casa?

 

 

Ma il dado è tratto. Senza polifosfati. Viva il Green. Perché il verde sta bene su tutto. Giuseppe Conte è pronto a lanciare la nuova campagna con lo slogan «Green is the new black» ma forse è già stata parafrasata da altri. Intanto, Conte vola a Bruxelles per un grande progetto politico: l'ingresso del Movimento 5 Stelle nel gruppo parlamentare dei verdi europei. «A noi non interessa trovare una casa come se fosse contingente, a noi interessa un progetto politico, abbiamo chiaro il nostro». Meno male che Conte lo ha chiaro. Non ha però tenuto conto che sono i Verdi europei un filo scettici verso i magnifici 5 eurodeputati grillini, pronti a indossare la casacca ambientalista. Ma il Conte verde non molla e ha un sogno: leader dell'opposizione in Italia con una casa ecologista in Europa.

 

 

E pazienza se prima il Movimento 5 stelle era euroscettico per poi virare all'europeismo. I grillini hanno fatto talmente tante giravolte che hanno perso il senso dell'orientamento. La transizione è come un diamante: è per sempre. Ci si può scoprire ambientalisti magari senza imbrattare le opere d'arte o fermare il traffico cittadino. Almeno per ora, non si sa mai. Del resto, dopo l'incontro a Bruxelles con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il Conte verde ha messo a fuoco la strada della nuova politica economica. Probabilmente sarà, per fortuna, a chilometro zero. Almeno non inquina.

 

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