
Un dolore personale che diventa una riflessione sulle regole della vita; un lutto in famiglia che fa elaborare un pensiero compiuto su aspetti dei quali si parla poco, e di cui a volte si preferisce non parlare.

«Liberodi morire» (Rubbettino, pp. 260, Euro 16) ha un sottotitolo emblematico: «Una fine dignitosa nel Paese dei diritti negati». Il fratello di Troilo, Michele, dopo un ciclo di chemioterapia e nell'impossibilità di trovare esaudito il suo desiderio di non soffrire, scelse di farla finita. L'eutanasia non esaurisce gli argomenti di un libro che affonda il bisturi nella carne viva di tematiche come il divorzio, l'aborto, la contraccezione, la fecondazione assistita, le unioni di fatto, la disabilità e l'omofobia. Le lacerazioni della coscienza possono essere più profonde di quelle fisiche. E non si possono eludere con il silenzio.
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