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Porro svela gli interessi della guerra in Medio Oriente: chi ci guadagna

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Medio Oriente, lo scontro in corso tra Israele e Hamas è soltanto lo specchio di una guerra economica più ampia e strategica. Che coinvolge alcuni tra i Paesi più in ascesa degli ultimi decenni: India e Cina. Di questo parla Nicola Porro nel suo editoriale pubblicato su Il Giornale del 20 ottobre. Porro mette in evidenza l'interesse della Cina a rompere gli accordi e le alleanze che stavano mettendo in piedi Israele e Arabia Saudita. "Iran e Hamas da soli, sullo scacchiere internazionale, non vanno da nessuna parte - scrive Porro su Il Giornale - Ma soli, in effetti, non sono. Il 7 ottobre sono, infatti, riusciti a rompere la storica pace che si stava costruendo tra sauditi e israeliani. E questa rottura vale un mucchio di quattrini. Basta appunto seguire i commerci per capire che il grande beneficiario di questo stallo si chiama Repubblica popolare cinese. Non Mosca, non mondo Arabo, non Turchia, ma Pechino. Non è un caso che i primi ad attaccare diplomaticamente Tel Aviv siano stati proprio i cinesi".

 

 

 

Poi Porro sottolinea rivela qual è l'interesse della Cina. E soprattutto contro chi sta giocanco. "L’India, insieme a noi europei, sarebbe stato il maggior beneficiario degli accordi sauditi con Israele - prosegue Porro - La sua «via del Cotone» (in contrasto proprio con la cinese «via della Seta») prevede un grande corridoio infrastrutturale e di accordi commerciali che parte dall’India appunto, passa per i sauditi, raggiunge Israele e sbarca nei porti europei del Mediterraneo. L’obiettivo terroristico è certamente Israele. Ma quello economico è l’asse che si stava creando tra India, sauditi, Israele ed Europa. Ecco perché i cinesi non condannano i terroristi, con i loro coltelli e kalashnikov. Ecco perché noi dovremmo stare due volte con Israele".

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