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Guerra Ucraina, Blinken minaccia la Cina: ritorsioni se aiutano Putin

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La guerra in Ucraina continua a dividere Washington e Pechino. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, minaccia Pechino di ritorsioni se deciderà di fornire assistenza militare al Cremlino - L’assistenza militare della Cina alla Federazione Russa comporterebbe conseguenze, comprese sanzioni». Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, nel corso di un punto stampa a Nuova Delhi - Gli Stati Uniti hanno detto alla Cina che l’assistenza militare di Pechino a Mosca sarebbe un problema serio per le relazioni bilaterali».

Blinken ha anche rivolto due appelli alle autorirà russe rappresentate dal ministro degli Esteri Sergej Lavrov. «Mettete fine a questa guerra di aggressione, impegnatevi per una diplomazia significativa che possa produrre una pace giusta e durevole - è questo il messaggio rivolto da Antony Blinken a Sergey Lavrov, secondo quanto riferito dallo stesso segretario di Stato del colloquio avuto con il ministro russo a margine della riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Nuova Delhi - Il presidente Putin ha dimostrato zero interesse a dialogare, dicendo che non c’è niente neanche da discutere a meno che e fino a che l’Ucraina accetta e, cito le loro parole, "la nuova realtà territoriale».

 

 

 

«Ho chiesto alla Russia di revocare l’irresponsabile decisione e tornare ad applicare il New Start che impone limiti verificabili agli arsenali nucleari di Stati Uniti e Russia». Lo ha detto Antony Blinken riferendo dell’incontro avuto com Sergey Lavrov a margine della riunione dei ministri degli Esteri del G20. «L’applicazione reciproca è interesse di entrambi i nostri Paesi, ed è anche quello che le popolazioni del mondo si aspettano da noi come potenze nucleari», ha aggiunto il segretario di Stato Usa durante la conferenza stampa a Nuova Delhi. Al ministro degli Esteri russo, Blinken ha ribadito che Washington è pronta a dialogare con Mosca su questioni di controllo strategico delle armi nucleare « a prescindere di quello che succede nel mondo e nelle nostre relazioni», ricordando come Usa ed allora Unione Sovietico negoziarono su questo durante la Guerra Fredda.

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