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Guerra Ucraina, a Ramstein gli Usa dettano la linea: "Annientare Putin". E l'Europa obbedisce

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L'Europa a ruota degli Usa che hanno un obiettivo preciso: annientare Vladimir Putin e la potenza militare russa. Domenico Quirico, giornalista ed esperto inviato di guerra, spiega cosa avverrà il 20 gennaio a Ramstein per il summit delle potenze occidentali nella base aerea dell'esercito americano. "Si elimini subito un equivoco geografico: Ramstein non è Germania come fallacemente dice l'Atlante. Ramstein è un monumentale frammento di Stati Uniti conficcato in territorio europeo per ricordare che il mondo è guidato" dall'America. Insomma "benvenuti a Ramstein, la capitale del nuovo impero d'Occidente in guerra contro i barbari dell'Eurasia, l'impero d'Oriente di Russia e Cina", scrive con enfasi significativa in un articolo su La Stampa di giovedì 12 gennaio.

 

Quirico ricorda come un anno fa "il segretario alla Difesa chiarì che il conflitto ucraino aveva come scopo l'annientamento della potenza militare russa". Oggi con "boria" sono stati convocati gli "Stati clienti", il cui rapporto con gli Usa viene definito da Quirico come di tipo feudale. Parliamo naturalmente degli altri Paesi Nato dall'Europa ai vari  Corea del Sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Cosa accadrà? "L'impero passerà in rassegna le truppe" e ammonirà chi non ha risposto prontamente all'invio di armi a Kiev, ma soprattutto "detterà gli ordini sulla nuova fase della guerra". Per Quirico infatti si passa dalla difesa di un paese aggredito alla volontà di fare "terra bruciata" con la Russia, "impegno totale contro il nuovo Blocco nemico".

 

L'Europa a Ramstein va "per prendere ordini poiché si entra nel vivo della quarta guerra mondiale e l'unica politica possibile è quella di obbedire", è la dura analisi del giornalista. "A Ramstein arriveranno gli insostituibili inglesi, i polacchi e i baltici troppo vicini ai barbari per non conoscerne bene le feroci abitudini, francesi e tedeschi più renitenti nel prendere ordini ma le cui velleità astratte si scontrano con i crudi limiti della realtà. E poi i piccoli, come l'Italia, militarmente irrilevanti (non bisogna però dirglielo, per carità) ma che fanno numero e segnano i confini", si legge nel lungo articolo. L'Europa insomma è costretta a obbedire se non si vuole "accollare gli oneri della propria difesa" e non resta che allinearsi. 

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