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Ucraina, il generale Camporini ridicolizza Putin: “Totale sfiducia, mosse da non credere”

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“Quando ho letto la notizia dell’arrivo del generale Valery Gerasimov a capo della guerra in Ucraina pensavo si trattasse di un parente, non pensavo fosse possibile un gesto di tale portata”. È la battuta con cui il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e della Difesa, commenta l’ennesimo avvicendamento al vertice militare russo in carica per la guerra in Ucraina. Ironia a parte, “il cambio ha un significato molto chiaro, la totale sfiducia di Vladimir Putin nelle qualità militari della catena gerarchica”, osserva Camporini. 

 

 

E d’altro canto, sottolinea il generale, “quello che si sta verificando sul terreno, con la Wagner che cerca di ottenere una vittoria sul campo, è il segnale di una lotta interna per il potere, con il capo della milizia, Evgheny Prigozhin, che vuole affermarsi come colui che riesce a vincere sul terreno, in contrasto con le strutture dello Stato russo”. 

 

 

La reazione, secondo Camporini, “è stata quella di dare il bastone del comando al numero uno della difesa, ma non so che efficacia possa avere questo gesto. Quando io ero a capo della Difesa non mi sarei mai sognato di esautorare il comandante del Coi per assumere il comando diretto delle operazioni, a ognuno il suo mestiere”. In ogni caso, Camporini non vede alcuna svolta dietro questo avvicendamento: “La svolta si ha se cambiamo le condizioni sul terreno e le condizioni non stanno cambiando, la qualità delle truppe russe è quella che è, la disponibilità della logistica è quella che è e queste cose non sono destinate a cambiare in modo significativo nel breve termine”.

 

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