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G20, notte di panico per i missili sulla Polonia. Biden: improbabile siano russi

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L’attacco russo "piomba" sul vertice dei 20 grandi riuniti a Bali per l’ultima giornata di vertice. È notte fonda in Indonesia quando Mosca sferra il bombardamento forse più massiccio sul suolo ucraino dall’inizio del conflitto, colpendo anche il villaggio polacco di Przewodov, a pochi chilometri dal confine e uccidendo due persone. Il timore iniziale è che ci sia da parte della Russia la volontà deliberata di colpire il territorio di un paese Nato, i leader sono in allerta dalle prime luci dell’alba e non sono ancora le 8 del mattino quando Joe Biden convoca una riunione d’urgenza dei leader del G7 e della Nato presenti al summit. Sarà poi lo stesso Biden, poche ore dopo, a imboccare la strada della prudenza e a chiarire che «è improbabile che i missili» che hanno colpito la Polonia siano partiti dalla Russia.

 

Ma nella primissima mattinata le notizie sono ancora frammentarie e confuse, così il presidente Usa riunisce i leader di Italia, Francia, Germania, Canada, Giappone, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito per decidere le azioni da intraprendere nei confronti di Mosca. Al tavolo siedono anche i vertici delle istituzioni Ue, Ursula von der Leyen e Charles Michel. Al termine della riunione, G7 e Nato esprimeranno la loro «condanna per i barbari attacchi missilistici che la Russia ha perpetrato sulle città ucraine e sulle infrastrutture civili», confermano il sostegno a Kiev e il «pieno supporto e assistenza per le indagini in corso della Polonia».

 

Giorgia Meloni lascia il suo hotel intorno alle 8,30 ed esprime «fortissima apprensione e preoccupazione per quanto accaduto in Polonia». La premier sente il primo ministro di Varsavia, Mateusz Morawiecki, e porta al governo e al popolo polacco la vicinanza e la solidarietà dell’Italia. «Si tratta, in ogni caso, di un’ulteriore conferma della gravità e delle conseguenze della ingiustificata aggressione russa nei confronti dell’Ucraina», aggiunge. Con il passare delle ore la tensione si affievolisce, le smentite di Mosca e le parole di cautela di Biden sembrano allontanare l’ipotesi di uno scontro frontale.

 

Il vertice, la cui agenda inizialmente viene stravolta dalle notizie in arrivo dall’Europa, riprende la routine del programma già previsto e tutti i leader (tranne il cinese Xi Jinping e il britannico Rishi Sunak) si muovono alla spicciolata per raggiungere la foresta di mangrovie di Hutan accolti dal presidente indonesiano, Joko Widodo. Il clima è disteso, la maggior parte dei capi di Stato e di governo, compreso Meloni, indossa una polo bianca con il logo del G20: Meloni, Biden e Sanchez anche il berretto bianco col simbolo del vertice. I leader percorrono il sentiero che lambisce la foresta tra chiacchiere e sorrisi. Ognuno di loro pianterà simbolicamente un piccolo albero di mangrovia. La tensione della mattinata sembra lontana.

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