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Crisi del grano, l'accusa a Vladimir Putin: “Vuole scatenare una carestia mondiale e lo tsunami con i migranti”

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La crisi del grano ha un obiettivo preciso: scatenare una carestia mondiale. Ne è convinto Timothy Snyder, professore all'Università di Yale e storico, che analizza così la situazione delle venti tonnellate di grano ferme nel porto di Odessa, in Ucraina, dopo il blocco stabilito dalla Russia. “Il piano di Vladimir Putin - spiega l’esperto - è mirato a costringere l'occidente a ritirare le sanzioni contro la Russia. Vuole provocare una diffusa carenza di cibo nel mondo e mettere sotto pressione l'Europa con un'ondata migratoria senza precedenti. Nei paesi africani e asiatici l blocco dei rifornimenti da Kiev potrebbe causare una vera e propria carenza di cibo con effetti ampi sulla popolazione. Quando inizieranno le rivolte per il cibo, e con il diffondersi della fame, la propaganda russa incolperà l'Ucraina e chiederà il riconoscimento delle conquiste territoriali della Russia in Ucraina e la revoca di tutte le sanzioni”.

 

 

Al momento l’Onu è in trattativa con i russi per permettere la partenza delle navi che trasportano il grano, ma dagli Stati Uniti filtra un certo scetticismo su passi in avanti concreti. “È difficile vedere le offerte russe in buona fede, considerando come stanno attivamente e intenzionalmente distruggendo i prodotti alimentari in Ucraina e aggravando l'insicurezza alimentare globale”, l’analisi di un funzionario dell’intelligence di Washington.

 

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