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Emergenza migranti, in Europa triplicano gli ingressi illegali

Christian Campigli
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Un'emergenza che non riesce a conoscere la parola fine. Una tratta che, puntualmente e nell'indifferenza generale, torna a essere battuta con l'arrivo della bella stagione. La gestione di un fenomeno continentale, per il quale l'Italia viene, da sempre, lasciata sola da Bruxelles.

Nei primi 5 mesi del 2022, gli ingressi illegali nell'Unione Europea sono cresciuti dell'82 % rispetto allo stesso periodo del 2021, arrivando così a quota 86420. Il numero maggiore di arrivi (40675, il triplo rispetto a gennaio-maggio 2021) è stato registrato sulla rotta balcanica. I dati sono stati resi noti da Frontex, la struttura europea per il controllo delle frontiere esterne all'Ue e diffusi dall'agenzia di stampa Ansa. Nel Mediterraneo centrale, cioè la rotta che porta i migranti verso l'Italia, l'aumento del flusso è stato del 15%, per un totale di 16.828 casi registrati. Un'impennata degli arrivi (più 447%) è stata registrata anche per gli ingressi illegali sulle frontiere Ue che guardano a Est sebbene il numero complessivo dei migranti irregolari sia stato di appena 2155. In decisa flessione, invece, gli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo orientale, dove c'è stata una flessione del 17% rispetto al 2021.

 

 

 

 

Quanto alle nazionalità maggiormente presenti tra i migranti, Frontex segnala, tra l'altro, che sulla rotta balcanica sono stati soprattutto afghani, siriani e turchi ad attraversare i confini dell'Unione. Una situazione difficile, che rischia di esplodere qualora la guerra in Ucraina e le difficoltà nel trasporto del grano in Africa dovessero proseguire fino al prossimo inverno. Uno scenario apocalittico che l'Italia dovrà, come al solito, affrontare da sola. Nell'indifferenza completa di Germania, Francia e Ungheria. E nel ponziopilatismo di Bruxelles.

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