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Nato, rivolta della Turchia contro l'ingresso di Svezia e Finlandia. Si blocca tutto senza unanimità

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«Un errore» l’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza Atlantica, secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. E un possibile macigno sulla strada verso la Nato dei due paesi nordici, che come hanno annunciato i rispettivi ministri degli Esteri hanno intenzione di discutere della questione domani a Berlino, in occasione della riunione informale dei ministri degli Esteri dell’Alleanza. Per entrare nella Nato, infatti, è necessaria l’unanimità dei paesi membri. «Non voglio che si ripeta lo stesso errore commesso con l’adesione della Grecia» è il ragionamento di Erdogan, che accusa Finlandia e Svezia di «ospitare terroristi del Pkk», il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. 

 

 

Dopo le proteste del presidente Erdogan, gli Stati Uniti sono al lavoro per «chiarire» la posizione della Turchia riguardo alla possibile adesione di Finlandia e Svezia alla Nato. A parlarne è Karen Donfried, vice segretaria di Stato Usa per l’Europa e l’Eurasia, citata dai media Usa. La questione, ha detto Donfried, sarà discussa nel corso del weekend in occasione dell’incontro ministeriale della Nato a Berlino, al quale parteciperanno anche i ministri degli Esteri di Turchia, Svezia e Finlandia.

 

 

Intanto, da Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov smentisce, bollando come una «bufala», la notizia di un’interruzione di gas alla Finlandia a partire da oggi. Poi, sempre secondo quanto riferito da Peskov, il presidente russo Vladimir Putin e i membri del Consiglio di sicurezza russo hanno discusso oggi delle potenziali minacce poste dalla decisione di Finlandia e Svezia di entrare nella Nato. 

 

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