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La Russia minaccia Svezia e Finlandia sulla Nato: difese rafforzate e ritorno alle armi nucleari nel Baltico

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Un’adesione della Svezia e della Finlandia alla Nato costringerebbe la Russia a rafforzare le proprie difese e a interrompere ogni trattativa per un’area del Baltico libera da armi nucleari. Ad annunciarlo a Mosca è stato Dmitry Medvedev, presidente del Consiglio per la sicurezza nazionale ed ex numero uno della nazione. Proprio la prospettiva di un ingresso nell’Alleanza atlantica è stata addotta dal Cremlino come una delle ragioni dell’avvio dell’offensiva militare in Ucraina il 24 febbraio. Secondo il dirigente, ex primo ministro e capo di Stato della Russia, in caso di ingresso di Helsinki e Stoccolma nella Nato «non ci potrà più essere una discussione sullo status del Baltico libero dal nucleare». Medvedev ha aggiunto che «l’equilibrio deve essere ripristinato» e, senza fornire altri riferimenti, che «fino a oggi a Russia non ha adottato misure del genere e non ha inteso farlo»l.

 

 

Il Cremlino condivide l’idea di Medvedev secondo cui la regione baltica perderà il suo status di regione de-nuclearizzata se Svezia e Finlandia diventeranno membri della Nato. A ribadire il concetto è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ricordando tra l’altro che c’è un ordine del presidente Vladimir Putin affinché il fianco occidentale della Federazione sia rafforzato considerato il potenziamento militare della Nato. 

 

 

Nel consueto briefing giornaliero, i giornalisti gli hanno chiesto se il Cremlino condividesse l’opinione di Medvedev: «Certo - ha replicato Peskov -. La questione è stata chiamata in causa in più occasioni e, cosa più importante, non dimentichiamo l’ordine del presidente al ministero della Difesa perché trovi il modo di rafforzare il nostro fianco occidentale considerato il crescente potenziamento militare della Nato sul nostro confine». I giornalisti gli hanno chiesto se il dispiegamento del nucleare faccia parte di questo rafforzamento: «Non posso dire nulla al riguardo», ha risposto lui. «Una volta definito il piano per rafforzare i nostri confini occidentali, sarà presentato un elenco di tutte le misure necessarie, i passi da compiere e tutto ciò sarà discusso in una conferenza presieduta dal presidente» ha infine concluso il portavoce.

 

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