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Controcorrente, l'ex ministro Trenta non fa sconti alla Nato: “Si è spinta troppo verso la Russia, esagerazione”

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Elisabetta Trenta critica pesantemente la Nato. L’ex ministro della Difesa del governo Conte, fuoriuscita dal Movimento e attualmente rappresentante di Nuovi Orizzonti per l’Italia, è ospite in collegamento nella puntata del 26 febbraio di Controcorrente, talk show di Rete4 condotto da Veronica Gentili, e analizza così l’escalation tra Russia e Ucraina: “Bisogna ragionare bene su quali siano le vere intenzioni di Putin. In realtà si dovrebbe dosare la nostra risposta su quelle che sono le sue intenzioni. Che cosa vuole fare Putin? Vuole riconquistare un ruolo globale? Vuole conquistare l’Ucraina? Vuole evitare che l’Ucraina entri nella Nato perché la Nato gli si avvicinerebbe troppo? Ma entrando lui in Ucraina è lui che si avvicina alla Nato spontaneamente perdendo lo stato cuscinetto. Ritengo - sottolinea la Trenta - che la Nato abbia esagerato con la pressione nei confronti della Russia, spingendosi troppo vicino a loro. La profondità strategica di ogni paese va rispettata, è quella che ci consente di mantenere le nostre relazioni, che possano rimanere pacifiche nel tempo.

 

 

Aver escluso l'intervento militare della Nato è la scelta più giusta? La Trenta risponde al quesito della Gentili: “È la decisione più saggia e l’unica decisione che poteva essere presa per evitare il rischio della terza guerra mondiale, di cui ha parlato inopportunamente Joe Biden. La situazione è seria, ogni errore da parte della Nato potrebbe portare a conseguenze imprevedibili. Dobbiamo essere tutti insieme d’accordo sulle sanzioni, è la decisione giusta, non dobbiamo mostrare nessun tipo di cedimento. Quelle della democrazia sono state armi spuntate, noi già da subito abbiamo escluso la possibilità di una guerra, non avremmo mai voluto una guerra in Europa. Questo - conclude l’ex ministro - ha reso più forte Putin e l’ha convinto a fare quello che ha fatto, ma ora non possiamo assolutamente sbagliare, la nostra arma sono le sanzioni”.

 

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