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Quiz party in pieno lockdown, Boris Johnson finisce nei guai

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Un altro scivolone per Boris Johnson: è spuntata una foto che lo mostra partecipare l’anno scorso, in pieno lockdown, a un quiz online organizzato per i suoi impiegati: nell’immagine si vede il premier, sotto un ritratto di Margaret Thatcher, affiancato da due collaboratori che fa domande a un "trivial" natalizio, il classico gioco da tavolo in cui i partecipanti si sfidano rispondendo a domande di cultura generale.

Per il premier, la cui popolarità è ai minimi da 11 mesi, decisamente non è un buon momento. Di fronte al rapido aumento dei casi della variante Omicron, il Regno Unito ha oggi alzato il livello di allerta Covid da 3 a 4. Ma è la sua situazione personale che si sta facendo complicata. Da giorni è nel mirino delle critiche per il ’partygatè (i party degli uomini di governo mentre il resto dell’Inghilterra era chiusa in casa) e il premier comincia ad essere contestato anche all’interno del suo partito. Adesso la foto, pubblicata dal Sunday Mirror, mina decisamente le affermazioni fatte finora secondo cui non ci fu alcuna festa a Downing Street durante il lockdown 2020. Nel momento in cui si fece il gioco, il 15 dicembre, il regime anti-covid impediva qualsiasi mescolanza sociale tra le famiglie, sempre che non fosse necessario per motivi di lavoro.

 

 

 

 

 

 

Per quanto il "quiz" fosse virtuale (lo staff era stato invitato per raccogliere fondi per beneficenza, un paio di settimane prima) e decine di persone si fossero registrate per partecipare online, alle 18:30 del giorno convocato molti membri dello staff decisero di partecipare dal N.10. Secondo il tabloid, in alcuni uffici dinanzi ai computer si affollarono fino a 24 persone. Tra i partecipanti, uomini del gabinetto del premier, dell’Unità politica e dell’ufficio stampa che risposero alle domande su argomenti che andavano dalla storia di Downing Street ai testi delle melodie natalizie. La foto è stata pubblicata nella stessa settimana in cui un altro video trapelato mostra i collaboratori più stretti del premier scherzare - più o meno nello stesso periodo dell’anno scorso - su una festa a Downing Street. A tutto questo si aggiunge l’insoddisfazione di diversi deputati conservatori per l’imposizione di nuove misure anti-covid (l’uso obbligatorio delle mascherine nei luoghi chiusi e il green pass per entrare a spettacoli o eventi con un pubblico numeroso).

La ribellione potrebbe esplodere ad horas: martedì alla Camera dei Comuni saranno infatti messe ai voti le nuove restrizioni contro la variante Omicron; e sebbene il Parlamento dovrebbe dare il ’via liberà grazie al sostegno dell’opposizione laburista, oltre 50 deputati conservatori potrebbero votare contro le nuove restrizioni. Non è detto che il numero dei ’ribellì non cresca ancora e allora sarà la più corposa ribellione interna da quando BoJo è al governo. E non basta perchè giovedì, si terranno elezioni suppletive, nel North Shropshire, da più parti considerate un referendum su Bojo e dove i conservatori non sono favoriti, tutt’altro. Insomma, giornate complicate per il premier. Sarà forse per questo che stasera ha deciso di parlare al Paese.

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