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L'ordine di Hong Kong: politici devono giurare fedeltà a Pechino

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Il governo di Hong Kong ha annunciato modifiche elettorali che impongono ai titolari di cariche pubbliche di giurare fedeltà alle autorità locali e a quelle di Pechino e a mantenere l'impegno assunto con il proprio giuramento, pena una squalifica e un divieto per cinque anni di correre per la rielezione.

Il disegno di legge voluto per "garantire che i patrioti governino Hong Kong" è stato approvato dal consiglio esecutivo generale e sarà presentato a marzo, ha annunciato il segretario per gli affari costituzionali e continentali, Erick Tsang. "Se pretendi di essere patriottico e non rispetti, o cerchi di sabotare, le caratteristiche di base del nostro sistema non è accettabile", ha detto Tsang. "Non si può dire: 'Sono patriottico ma non rispetto il fatto che è il partito comunista cinese a guidare il Paese'".

L'annuncio arriva all'indomani delle dichiarazioni di un alto funzionario di Pechino circa prossimi importanti cambiamenti destinati ad assicurare che Hong Kong sia governata da "patrioti", un chiaro segnale del fatto che la Cina non intende tollerare ulteriormente voci dissenzienti, a 23 anni dal ritorno dell'ex colonia britannica sotto sovranità cinese nel quadro di un accordo che le riconosceva il diritto a mantenere le sue peculiarità e libertà per almeno 50 anni in base alla formula "un paese due sistemi".

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