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di GIULIO STRADA È LA TATA, la società indiana, il partner industriale che l'amministratore delegato ...

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Insieme punteranno su India e America Latina, ma cercheranno anche «nuove opportunità su scala globale». Dopo l'intesa di distribuzione in India, firmata a gennaio, oggi sul piatto ci sono tre accordi di cooperazione industriale, in una lettera d'intenti alla quale ha dato ieri il via libera il consiglio di amministrazione della Tata. Il primo riguarda la produzione di auto: fra queste ci sarà la Grande Punto per il segmento B e la nuova auto a tre volumi per il segmento C. Per ora solo marchio Fiat, ma Ratan Tata, numero uno del colosso asiatico ha confidato che il suo sogno è portare in India l'Alfa Romeo. Le due società realizzeranno anche motori diesel di piccola cilindrata. Gli stabilimenti, entrambi a Ranjangaon, a regime, produrranno più di 100.000 autovetture e 150.000 motori e cambi. Fiat e Tata non si fermeranno però all'India. Avvieranno uno studio di fattibilità della durata di 60 giorni per valutare una possibile cooperazione industriale e commerciale in America Latina. Lo studio sarà focalizzato su diversi veicoli, in particolare suv e pick-up da produrre nello stabilimento Fiat di Cordoba in Argentina. I veicoli, con i marchi Fiat e Tata, saranno destinati all'America Latina e all'esportazione. «Come abbiamo detto alla firma dell'accordo di distribuzione in India, nello scorso gennaio - spiega Marchionne - questa è un'alleanza strategica tra i gruppi Fiat e Tata che procede attraverso la valorizzazione dei rispettivi punti di forza e la continua ricerca di nuove opportunità da sfruttare congiuntamente, non solo in India ma su scala globale». «Questo è l'inizio di una relazione a lungo termine e ad ampio spettro - osserva Ratan Tata - tra il gruppo Fiat e Tata Motors. Entrambe le società hanno forze complementari, obiettivi convergenti e valori condivisi». Soddisfatto anche il presidente del Lingotto, Luca Cordero di Montezemolo: «È un accordo importante - spiega - per tre motivi: Tata è un grandissimo gruppo industriale; in secondo luogo l'India è un mercato di grandissima potenzialità per quello che i marchi Fiat e Iveco hanno rappresentato in questi anni. Sul mercato indiano il Lingotto è presente anche con la Cnh e la Comau, mentre l'Iveco ha appena ceduto la partecipazione nella Ashok Leyland alla Hinduja, ma questo potrebbe fare ipotizzare l'estensione anche ai veicoli commerciali della collaborazione con la Tata, quinto produttore al mondo nel settore. Sulla scia degli accordi con gli indiani, il titolo del Lingotto è cresciuto dell'1,45%, ripiegando comunque dai massimi di seduta, a quota 10,86 euro.

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