Bruno Vespa, «Donne di cuori», il suo ultimo libro, è già un successo...

«Èun libro che interessa molto le donne e gli uomini allo stesso tempo. È un libro che racconta piccanti retroscena di rapporti tra amore e potere. Dalla mitologia greca. Da Roma antica alle cronache del terzo millennio, dalla vanità di Elena di Troia a quella di Carla Bruni. Da Giulio Cesare a Silvio Berlusconi. E poi il divorzio richiesto da Veronica Lario». Che ruolo hanno avuto le donne degli uomini di potere? «Un ruolo molto fondamentale ed importante. Hanno esercitato non solo il fascino ma hanno orientato anche alcune scelte fondamentali». E l'eros e il sesso... «Soprattutto c'è stato il peso dell'eros e del sesso, oltre alla presenza femminile rassicurante e protettiva. Tutti gli uomini che hanno fatto la storia hanno subito il fascino dell'eros e del sesso». Vespa è contento di sé? «Assolutamente sì. La mia vita professionale e la mia vita privata sono un qualcosa che sa di miracoloso. Non pensavo, quando son partito dall'Aquila proprio con il quotidiano "Il Tempo" che avrei fatto tutto quel che ho fatto». Il talento vale? «Assolutamente sì, ma la fortuna a volte è indispensabile». La notizia è stata la sua migliore amica? «Sì, la notizia e il racconto di un fatto rilevante. Quello che fa notizia deve interessare il cronista, il giornalista ed il pubblico: siano essi telespettatori che lettori». Quando un giornalista è bravo? «Un giornalista è bravo quando riesce a trovare e a raccontare le notizie. La notizia va cercata in modo molto capillare, c'è bisogno di meticolosità». Cosa l'ha emozionata di più? «Papa Wojtyla che pregava per l'orrore della guerra del Golfo». È un marito felice? «Ho una famiglia stupenda, con una moglie con la quale abbiamo condiviso il viaggio della vita da trentacinque anni e due figli davvero due tesori». Vespa, come vede il suo futuro? «Mi auguro di poter continuare a lavorare come sto facendo». Sempre in Rai? «Spero proprio di si».