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Clerici: io, in versione chioccia per i miei bambini prodigiosi

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Ancora una volta protagoniste saranno stasera le canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana, interpretate da talentuosi ragazzi di età compresa dai 10 ai 15 anni. Il compito d'intervenire sarà affidato a Barbara De Rossi, Claudio Cecchetto, Albano e Fausto Leali; verrà poi conferito il premio a Lele Melotti, mentre ospiti d'onore saranno Albano, Annalisa Minetti, Luca Barbarossa, Max Pezzali e Piero Mazzocchetti, che interpreteranno insieme ai ragazzi alcune canzoni regalando emozioni indimenticabili. Il programma di Roberto Cenci, scritto con Fabrizio Berlincioni, Giuseppe Bosin, Paolo Cucco, Giancarlo De Andreis, Simone Di Rosa, Carlo Pistarino, Cecilia Tanturri e Francesco Valitutti, è prodotto da Raiuno in collaborazione con Ballandi Entertainment. Antonella Clerici, come spiega il successo del suo programma? «Credo che tutto dipenda dalla mia spontaneità: io sono me stessa sempre, in tv come a casa mia e questo al pubblico piace». Come ha vissuto Jerry Scotti la sconfitta degli ascolti subita a causa del suo varietà? «Scotti è un grande presentatore, che ammiro molto e non credo che sia lì a controllare le percentuali di share. Comunque, non ci siamo sentiti, anche perché non ci frequentiamo molto». Però, con "Il treno dei desideri" non è riuscita a sconfiggere l'inverno scorso gli ascolti di "C'è posta per te" con Maria De Filippi. «È vero. Ma "Il treno" ha avuto comunque uno share di tutto rispetto pari al 24%. Penso che non sia facile catturare il pubblico con 15 puntate, ognuna di 3 ore e mezza, perché alla fine è inevitabile diventare ripetitivi e la gente cambia canale». Quali saranno i suoi prossimi progetti? «Una volta terminata a fine maggio anche "La prova del cuoco" su Raiuno, penserò solo a riposarmi e davvero non ho ancora idea di cosa condurrò la prossima stagione. Spero solo, dopo i successi ricevuti, che anche "Ti lascio una canzone" diventi un punto di riferimento, come "La prova del cuoco": magari dopo Sanremo, ma sempre dal Teatro Ariston, sarebbe da sciocchi bloccare un varietà che ha avuto così tanti consensi». Tra le novità di stasera, chi ci sarà? «Oltre agli ospiti, un bambino di undici anni, Jacopo, che ha una voce da tenore straordinaria, un vero talento». Lei somiglia molto a Sarah Jessica Parker, star della fiction tv americana "Sex and the city" che proprio in questi giorni uscirà sul grande schermo in tutto il mondo. Le piacerebbe fare l'attrice? «No, preferisco fare la presentatrice e credo che ognuno debba far bene il suo mestiere. Ma ben venga se capita un cameo o una comparsata come mi è successo di recente in "Don Matteo". Mi piace molto "Sex and the city", soprattutto per la bella amicizia che vivono le quattro protagoniste. La solidarietà femminile è molto sentita nei Paesi nordici, mentre nella cultura mediterranea le donne sono ancora rivali tra loro, nel lavoro come nella vita. Penso sia ora di cambiare. Ma non credo che gli uomini siano più solidali tra loro, sono solo più camerateschi e meno legati ai sentimenti, quindi più superficiali».

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