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di GIAN LUIGI RONDI MATRIMONIO IMPOSSIBILE, di Andrew Fleming, con Michael Douglas, ...

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QUALCUNO forse ricorderà una commedia americana del '79, «Una strana coppia di suoceri». Al centro aveva un mite e meticoloso dentista (Alan Arkin) che, alla vigilia delle nozze dei loro figli, veniva coinvolto dall'altro futuro suocero (Peter Falk) in una serie di peripezie dato che questi, di professione, era un agente segreto. La regia, piuttosto spigliata, era di Arthur Hiller, il testo, non privo di sorprese amene, era firmato da Andrew Bergman. Oggi, come ormai si usa a Hollywood, siamo di fronte a un rifacimento di quel film, riscritto da Nat Mauldin e Ed Solomon e poi rappresentato da Andrew Fleming che ebbe un piacevole successo nel '99 con «Le ragazze della Casa Bianca», una satira per metà politica sullo scandalo Watergate. Qui, naturalmente, qualcosa è cambiato: il dentista è diventato un podologo e lo interpreta Albert Brooks, già regista di ben sei film, ma anche fortunato attore comico («Dentro la notizia», «Un'adorabile infedele»), l'agente segreto appartiene addirittura alla Cia, esercita il suo incarico sotto copertura ed è sempre affannosamente alla caccia di loschi trafficanti d'armi e di droga, anche se gli dà volto un Michael Douglas curiosamente molto ringiovanito e piacevolmente disposto, dopo anni di cipigli seri, a esibirsi allegramente in una parte quasi comica. L'avventura, però, è sempre in primo piano perché, dati gli impegni dell'agente Cia, il malcapitato podologo finisce coinvolto in una serie ininterrotta di incidenti da cui pensa ogni volta che non uscirà vivo. È naturale, comunque, che il lieto fine non manchi, beffando tutto e tutti (a cominciare dal cattivo di turno che è l'inglese David Suchet, molto noto negli Stati Uniti per una serie televisiva dedicata a Hercule Poirot). E trovando anche modo, prima di concludere, di occuparsi un po' anche delle psicologie, risolvendo, sia pure superficialmente, i contrasti in famiglia dell'agente che, dato il suo mestiere, non si era mai occupato dei suoi. Si può ridere e sorridere, il contrasto fra i due futuri suoceri così diversi l'uno dall'altro riesce anche a divertire. E divertono, sempre, quelle mirabolanti vicissitudini furbescamente congegnate in modo da far la parodia di quelle di James Bond.

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