10 Maggio 2013
ROMA Le Province per il 2013 avevano definito impegni di spesa per investimenti nelle scuole pari a 727.894.774 euro, ma a causa dei tagli e degli obiettivi del patto di stabilità, che stanno azzerando la capacità di programmazione in opere e infrastrutture, sono state costrette a ridurre questi impegni di 513.272.984 euro. È quanto emerge dalla rilevazione effettuata dall'Upi e illustrata dal presidente Antonio Saitta che ha lanciato un vero e proprio allarme legato alla conseguenza dei tagli ai bilanci sugli investimenti in sicurezza degli edifici scolastici e nuovi istituti. A fronte di interventi necessari pari a oltre 727 milioni di euro dunque, sottolinea Upi, potranno essere realizzate opere solo per 212.080.789 euro. Le Province gestiscono 5.179 edifici scolastici che accolgono 2.596.031 alunni. A causa dei tagli imposti dalla «spending review», le Province saranno anche costrette a chiudere mille palestre in orario extrascolastico. L'Upi ha lanciato dunque le sue proposte al governo: riduzione del taglio alle Province di 400 mln di euro per il 2013; esclusione dai vincoli del patto di stabilità per gli interventi di edilizia scolastica e previsione di un piano triennale straordinario per Province e Comuni di almeno un miliardo l'anno per la messa in sicurezza degli edifici. «Se non ci sarà la possibilità finanziaria di fare in estate i lavori che le procure ci richiedono per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, circa il 7-8% delle scuole non potranno essere aperte» ha avvertito Saitta.
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