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Migranti, naufragio al largo della Tunisia: 5 morti. L'Europa resta immobile

Christian Campigli
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Una nuova tragedia. Che pone, ancora una volta, l'accento su un'emergenza che l'Unione Europea si ostina a non voler risolvere. Lasciando l'Italia in balia di un fenomeno mondiale di dimensioni storiche. Sono almeno cinque le persone morte annegate e oltre venticinque quelle che risultano disperse. Un'imbarcazione che trasportava una quarantina di migranti subsahariani è naufragata al largo della costa della Tunisia. Una notizia terribile, che viene riferita dal forum tunisino per i diritti sociali ed economici (Ftdes). Sulla propria pagina Facebook si legge che “una barca con migranti è affondata di fonte alla costa di Al Lauza con trentotto migranti a bordo”.

 

 

La località di Al Lauza si trova nella provincia di Sfax, nella zona orientale della Tunisia. ”Cinque migranti sono stati soccorsi e cinque cadaveri sono stati recuperati, mentre gli altri risultano dispersi" ha detto Romdhane ben Amor di Ftdes, spiegando che si tratta di "migranti dell'Africa subsahariana”. Una situazione, quella delle partenze da Libia e Tunisia, che continua a preoccupare il governo italiano. I numeri parlano di circa il triplo degli sbarchi rispetto allo scorso anno. Un dato che deve far riflettere, soprattutto in vista della bella stagione. Da almeno quindici anni, le statistiche infatti rivelano che, da maggio a settembre, gli arrivi quintuplicano. Una realtà complessa, difficile se non impossibile da risolvere in modo autonomo. Un'emergenza che cesserà di essere tale solo quando l'Unione Europea accetterà un dato di fatto geografico. Incontestabile. Ovvero che le coste italiane non sono solo il confine del Belpaese. Ma di tutto il Vecchio Continente. 

 

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