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Drone americano abbattuto, cosa sa Rampini: "Giochi di guerra mondiale"

Giada Oricchio
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Il Dipartimento militare americano ha diffuso il video dello scontro tra un drone Usa e un jet della Federazione russa, avvenuto ieri sul Mar Nero, mentre oggi un incendio ha distrutto un edificio dei servizi di sicurezza russi (Fsb) a Rostov, al confine con l’Ucraina, provocando due morti e un ferito.

Il governo di Kiev ha dichiarato: “Siamo estranei, ma guardiamo con piacere”. Dunque, l’invasione dell’Ucraina sta scivolando sempre più verso il punto di non ritorno? No, secondo Federico Rampini. L’inviato del “Corriere della Sera”, in collegamento con “Tagadà”, la trasmissione pomeridiana di LA7, giovedì 16 marzo, ha derubricato l’episodio a “war games”. Nello specifico, l’editorialista ha osservato: “Gli italiani sono sempre sull’orlo di una crisi di nervi e tendono a reagire in modo esagitato a tutto. Gli americani hanno tirato giù un pallone spia cinese, i russi hanno abbattuto un drone americano. Direi 1 a 1, palla al centro”.

Cosa significa esattamente? Rampini lo ha spiegato subito dopo: “Finché le super potenze si limitano ad abbattere oggetti volanti senza piloti a bordo siamo ancora nell’ambito degli incidenti controllabili”. Certamente sono conferme che la tensione esiste ed è ai massimi però ieri i vertici americani e quelli russi si sono parlati e l’amministrazione Biden ha gettato acqua sul fuoco. E lo scrittore lo ha puntualizzato: “È il segnale che vogliono mantenere queste crisi entro una dimensione controllabile, non vogliono che sfuggano di mano. Giocare a tirar giù oggetti volanti inanimati significa che siamo ancora nell’ambito dei war games. Per favore non parliamo di Terza guerra mondiale”. 

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