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Morto Franco Frattini, ministro degli Esteri di Berlusconi. Da gennaio presidente del Consiglio di Stato

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È morto a Roma Franco Frattini. Era malato da tempo. Aveva 65 anni. Frattini è stato deputato dal 1996 al 2004 con Forza Italia, e nuovamente dal 2008 al 2013 col PdL. Ha ricoperto le cariche di ministro degli Esteri nei governi Berlusconi II (2002-2004) e Berlusconi IV (2008-2011) e commissario europeo per la giustizia nella commissione Barroso I (2004-2008). Dal 14 gennaio scorso era presidente del Consiglio di Stato.

Tra i primi ad annunciare la scomparsa di Frattini è Giancarlo Innocenzi Botti, ex presidente di Invitalia e sottosegretario di Stato alle Comunicazioni nel governo Berlusconi II. «Franco Frattini non è più con noi. Il Paese perde un grand’uomo, un grand commis di stato, un uomo che ha servito le istituzioni con capacità, professionalità ed onore. Io perdo un fratello. Ho condiviso con lui una parte importante della mia vita. Mi onoro di averlo convinto a far parte della famiglia di Forza Italia e di essergli stato a fianco per molto tempo. Dio lo accolga con tutti gli onori che merita. Noi lo terremo sempre nel nostro cuore», ha concluso Innocenzi Botti. Cordoglio anche da parte del presidente del Senato, Ignazio La Russa. «Apprendo con enorme dispiacere la notizia della scomparsa di Franco Frattini. Per molti anni ho avuto modo di lavorare con lui apprezzando le sue doti umane e politiche. Con Franco se ne va una persona perbene, una di quelle che lasciano tanti buoni ricordi. Alla famiglia giungano le mie sentite condoglianze».

Lo scorso gennaio il suo nome era tra quelli circolati quale possibile candidato indicato dal centrodestra per l’elezione del presidente della Repubblica. A 27 anni Frattini era già avvocato dello Stato e poi magistrato del Tar Piemonte. Nel 1986 diviene consigliere di Stato e viene nominato consigliere giuridico del Ministero del Tesoro. Nel 1990 e 1991 ha lavorato come consigliere giuridico del vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli nel sesto governo Andreotti. Tre anni dopo è nominato segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri durante il primo governo Berlusconi. E con la fine del primo governo Berlusconi e la nascita del successivo governo Dini nel gennaio 1995, diventa ministro per la funzione pubblica e per gli affari regionali e lo resta fino al marzo 1996. Dal 1996 al 2001 Frattini è presidente del comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti e dal novembre 1997 all’agosto 2000 è stato consigliere comunale a Roma. Dal 2001 prende parte al governo Berlusconi II come ministro per la funzione pubblica. Nel novembre 2002, dopo un interim di dieci mesi a seguito dei disaccordi tra Berlusconi e Renato Ruggiero, assume il ruolo di ministro degli Affari esteri.

Nell’autunno 2004 lascia la Farnesina, che passa a Gianfranco Fini a seguito di un rimpasto di governo dovuto alla crisi di maggioranza del 2004 e al varo dell’esecutivo Berlusconi III. Nel novembre 2004 subentra a Rocco Buttiglione come candidato Commissario europeo per l’Italia alla Commissione Barroso I. Durante il suo termine come commissario europeo. Frattini è anche delegato dal Presidente del Consiglio al coordinamento degli interventi del governo per lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Nel 2008 prende l’aspettativa dall’incarico di commissario europeo per candidarsi alle elezioni italiane, restando poi in aspettativa fino alla formazione del nuovo governo Berlusconi IV in modo da evitare che la nomina del suo successore a Bruxelles potesse essere definita dal dimissionario governo Prodi. Formato il nuovo governo ha dato formalmente le dimissioni da commissario, risultando così il secondo commissario europeo di nazionalità italiana a fare questa scelta di «priorità nazionale» sugli incarichi europei dopo Franco Maria Malfatti, presidente della Commissione dimissionario nel 1972. Dal 2008 al 2011 Frattini è tornato ministro degli affari esteri nel Governo Berlusconi IV, come già tra 2002 e 2004. Dal settembre 2009 è presidente di sezione del Consiglio di Stato, e nel 2012 è assegnato come presidente alla Sezione consultiva per gli Atti normativi. Nel dicembre 2012 lascia Il Popolo della Libertà, definendo poi «estremista» la leadership della nuova Forza Italia, accusandola di aver tradito le origini liberali del partito. Dal 2011 al 2013 è anche presidente della Fondazione Alcide De Gasperi. Alle successive elezioni politiche del 2013. Frattini sostiene l’«Agenda Monti» del premier uscente Mario Monti e il suo movimento Scelta Civica. L’anno dopo torna presidente di sezione del Consiglio di Stato e sempre nel 2014 è componente dell’Alta corte di giustizia sportiva del CONI, organo giurisdizionale di ultima istanza dell’ordinamento sportivo italiano. Nel settembre 2014 viene nominato presidente del Collegio di Garanzia del CONI, carica mantenuta fino a gennaio 2022. Nel 2018, in occasione della presidenza italiana dell’OSCE, il ministro degli esteri Angelino Alfano lo nomina come «Rappresentante speciale della presidenza OSCE per il processo di risoluzione del conflitto in Transnistria». Il 21 aprile 2021 viene nominato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, Presidente Aggiunto del Consiglio di Stato. Il 14 gennaio 2022 il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa lo elegge all’unanimità Presidente del Consiglio di Stato al posto di Filippo Patroni Griffi, precedentemente eletto giudice della Corte costituzionale; entra in carica il 29 gennaio successivo. 

 

 

 

 

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