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La bufala su Franco Frattini nemico dell'America: "Legami stretti con Usa e Israele"

Dario Martini
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Ci mancava il Frattini filo russo. La cronaca del "Romanzo Quirinale" ci regala anche questa bufala messa in piedi dalla sinistra. Enrico Letta e Matteo Renzi sono arrivati a mettere in dubbio il profilo atlantista ed europeista dell'ex ministro degli Esteri, oggi presidente del Consiglio di Stato, pur di bocciare il nome principale emerso nell'incontro di lunedì tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte.

Secondo i segretari di Pd e Italia Viva, infatti, Franco Frattini nutrirebbe simpatie putiniane. Guai, quindi, ad eleggerlo presidente della Repubblica, soprattutto in questa fase di altissima tensione al confine ucraino.

Eppure, la proposta del leader della Lega è risultata particolarmente gradita al capo politico del M5S, tanto che Conte lo ha subito fatto sapere al numero due di Forza ItaliaAntonio Tajani. Il pericolo di un asse giallo-verde su Frattini ha fatto saltare sulla sedia Renzi e Letta. «Sulla questione della collocazione internazionale dell'Italia non si scherza - ha detto in diretta su Radio Leopolda il leader di Iv Italia Viva non sosterrà candidati che non abbiano un profilo in purezza europeista e atlantista. Chi ha orecchie per intendere intenda, su questo punto faremo le barricate».

Poco dopo è entrata a gamba tesa Lia Quartapelle, responsabile Affari internazionali e Europa nella segreteria del Pd, che su Twitter ha scritto: «I venti di guerra che soffiano dall'Ucraina ci ricordano che all'Italia serve un o una presidente della Repubblica chiaramente europeista, atlantista, senza ombre di ambiguità nel rapporto con la Russia». Il cinguettio è stato poi ritwittato da Francesco Bonifazi, senatore di Iv vicinissimo a Renzi. «Quello che sta accadendo sul fronte ucraino ci riguarda. Non può esserci nessuna ambiguità sulla Russia e questo ci porta a ribadire l'esigenza che il prossimo capo dello Stato abbia un profilo indiscutibilmente europeista e atlantista», ha sottolineato la vicepresidente del Pd Anna Ascani. Ancora più netto Letta: «Abbiamo bisogno di un profilo di un vero atlantista, qualcuno che rassicuri i mercati, penso a quello che sta accadendo tra Ucraina e Russia. Dobbiamo difendere l'Ucraina».

Che sia una bufala bella e buona è evidente. Frattini può vantare un rapporto di lunga data con Joe Biden, sin da quando guidava la Farnesina e l'attuale presidente americano era vice di Obama. «Sento che Frattini non va bene perché filorusso. A me sembrano tutte delle follie», il commento a caldo di Salvini.

In effetti, non è un caso se oggi pomeriggio il presidente del Consiglio di Stato sarà ospite della sesta edizione del "Transatlantic Forum on Russia", evento organizzato dal Centro studi americani e dall'Aspen Institute Italia in collaborazione con l'European Council on Foreign Relations e l'Ambasciata Usa in Italia. E, ancora, non è un caso se ieri il vicepresidente di Alliance for Israel, Nuno Wahnon Martins, ha dichiarato: «Tra tutti i nomi emersi finora per ricoprire la carica di presidente della Repubblica Franco Frattini è quello che ha la storia di maggior vicinanza a Israele. È stato tra i primi a volere i terroristi di Hamas nella lista nera ed è stato colui che ha dato vita alla giornata della memoria all'Onu. Ha dato un grande contribuito alla proposta di Costituzione europea, è un convinto atlantista, un prezioso sostenitore del dialogo, della pace e del diritto d'Israele ad esistere». È dello stesso parere l'Istituto Milton Friedman: «Quello di Frattini è un alto profilo atlantista ed europeista».

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