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Qatargate, i giudici di Brescia danno l'ok alla consegna della moglie di Panzeri al Belgio

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I giudici della Corte d’Appello di Brescia hanno accolto la richiesta di "consegna" al Belgio di Maria Dolores Colleoni, moglie dell’ex eurodeputato del Pd Antonio Panzeri, finita ai domiciliari nell’inchiesta Qatargate. La decisione non è però immediatamente effettiva perché la difesa ha cinque giorni di tempo per fare ricorso in Cassazione.

 

Panzeri è stato arrestato a Bruxelles con le accuse di corruzione e riciclaggio nell’inchiesta ribattezzata Qatargate. Per la giustizia belga l’ex europarlamentare del Pd e poi di Articolo 1 è componente di "un’organizzazione criminale" che sarebbe finanziata da Marocco e Qatar, e la moglie (come la figlia Silvia la cui udienza di consegna è domani 20 dicembre) "sembra essere pienamente consapevole delle attività" del marito e sembra "persino partecipare nel trasporto dei 'regali' dati al Marocco da A.A., ambasciatore del Marocco in Polonia", come si legge nel mandato firmato dal giudice Michel Claise.

 

Per i giudici bresciani i presupposti su cui si fonda il provvedimento non ostacolano il trasferimento chiesto dai magistrati di Bruxelles. Il mandato di arresto europeo era stato eseguito lo scorso 9 dicembre dai carabinieri nell’abitazione della famiglia Panzeri a Calusco d’Adda (Bergamo) dove la successiva perquisizione ha consentito di trovare 17mila euro e orologi di valore. L’arresto, convalidato, era stato convertito in domiciliari. Ora alla difesa dell’indagata, gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli, che aveva chiesto di rigettare la richiesta o in subordine di lasciarla ai domiciliari, resta il ricorso in Cassazione per bloccare la decisione odierna ed evitare che la 67enne venga trasferita in un carcere in Belgio.

 

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