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Tagadà, Christophe Berti, direttore di Le Soir, svela com'è nato il Qatargate

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Qatargate, la puntata di Tagadà del 19 dicembre accende ancora una volta i riflettori sulla vicenda della corruzione al Parlamento europeo. In collegamento con Tiziana Panella c'era il direttore del quotidiano belga "Le Soir", Christophe Berti, che ha raccontato com'è nata l'indagine sulle mazzette a Bruxelles. Perquisizioni in casa e atti desecretati per cercare le prove della corruzione. E poi l'annoso problema dell'immunità parlamentare.    

 

 

 

 

"E' iniziato tutto con un'inchiesta dei servizi segreti del Belgio - ha raccontato Christophe Berti - A Bruxelles c'è sia la sede della Nato sia quella del Parlamento europeo quindi ci sono migliaia di persone che girano. Da sempre i nostri servizi segreti lavorano senza sosta. Un giorno, quasi per caso, hanno sentito che c'era un tale Panzeri che sembrava essere molto interessante per loro. Sono riusciti a entrare in casa sua e hanno visto che c'erano tanti soldi. Poi hanno detto alla polizia belga che lì c'era sicuramente qualcosa da fare. Poi la storia è stata desecretata per permettere al giudice e alla polizia del Belgio di aprire un'inchiesta. Per la polizia del Belgio il più grande problema è l'immunità molto forte di cui godono gli europarlamentari. E' molto difficile fare perquisizioni nei confronti degli europarlamentari. Per questo hanno preferito puntare a persone vicine agli europarlamentari come Giorgi e Panzeri".        

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