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La Francia naufraga sui migranti: “Italia disumana, non prendiamo altri profughi”. E parte il boicottaggio

Dario Martini
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La Francia getta la maschera. La solidarietà nell'affrontare l'emergenza immigrazione non è mai esistita e non ci sarà nemmeno in futuro. La «collaborazione» promessa il 23 ottobre scorso, quando Emmanuel Macron ha incontrato Giorgia Meloni a Roma, resterà lettera morta. Il governo di Parigi fa sapere che la nave Ocean Viking, con 234 profughi a bordo, verrà accolta oggi a Tolone. Ma solo questa volta e «in via eccezionale». Il ministro dell'Interno, Gerald Darmanin, con una giravolta improvvisa, chiama a raccolta gli altri Stati dell'Unione europea affinché facciano fronte comune contro l'Italia: «È evidente che con effetto immediato la Francia sospende l'insieme dei ricollocamenti di 3.500 rifugiati a beneficio dell'Italia e chiede a tutti gli altri partecipanti al Meccanismo europeo, in particolare alla Germania, di fare lo stesso». Un dietrofront repentino accolto con stupore al Viminale. Anche perché era stato lo stesso Darmanin, solo pochi giorni fa, a dare piena disponibilità ad accogliere i migranti a bordo della Ocean Viking, la nave gestita dalla ong Sos Mediterranee che fino a martedì ha insistito per attraccare a Catania. Disponibilità confermata anche da Macron a Meloni a margine della conferenza Cop27 sul clima che si è tenuta Sharm el Sheikh in Egitto. Fonti di Parigi hanno fatto filtrare che la crisi diplomatica si è aperta quando il presidente del Consiglio italiano ha ringraziato apertamente la Francia per la solidarietà mostrata nel gestire la situazione della Ocean Viking. Parigi l'ha giudicata una forzatura, perché Macron non avrebbe mai dato esplicito assenso ad accogliere la nave, limitandosi ad una generica collaborazione a ripartire in comune i migranti.

 

 

In realtà, il via libera di Parigi a farsi carico dell'imbarcazione di Sos Mediterranee non è un'invenzione, tanto che il comandante si è allontanato da Catania e ha fatto rotta su Marsiglia solo quando gli è arrivato il nulla osta francese. Darmanin fornisce un'ulteriore versione: «Quello che avevamo proposto all'Italia era di accogliere questa nave, che come per tutte quelle precedenti, vale la regola di 1/3 per il Paese che accoglie, 1/3 per la Francia, 1/3 per la Germania, naturalmente poi mettendosi d'accordo con altri Paesi. Questo è quello che abbiamo proposto al governo italiano. Abbiamo detto che se avessero accolto la nave in virtù degli impegni internazionali, avremmo lasciato in Italia le persone più malate e le loro famiglie, noi in Francia avremmo accolto i minori e ci siamo messi d'accordo con la Germania affinché, insieme ad altri Paesi europei, in particolare la Norvegia, potessero accogliere le altre persone». Il ministro dell'Interno francese ribadisce che questa «è la proposta congiunta della Francia e della Germania al governo italiano da diverse ore e da diversi giorni. Non comprendiamo quella che mi sembra una mancanza di ascolto e una tergiversazione, forse addirittura una mancanza di professionalità che talvolta abbiamo avuto l'impressione di avere con i nostri interlocutori». Poi la stoccata finale: «L'Italia è stata molto disumana», conclude Darmanin.

 

 

La Francia, intanto, incassa il sostegno di nove paesi europei (Croazia, Romania, Bulgaria, Lituania, Malta, Portogallo, Lussemburgo, Irlanda e Germania) che hanno già acconsentito di prendere due terzi dei migranti a bordo della Ocean Viking. Ottanta solo Berlino. Il governo francese non si ritira solo dal meccanismo di soldiarietà europeo. Va oltre, annunciando il «rafforzamento dei controlli alla frontiera con l'Italia», dove invierà 500 agenti. Il confine è quello di Ventimiglia, dove già adesso la Francia respinge in media ottanta migranti al giorno. Alla frontiera, infatti, stazionano sempre circa 250 stranieri - in gran parte magrebini o dell'Africa subsahariana, ma anche afgani che soprattutto di notte tentano di varcare il confine. Ad uno sguardo più attento, quindi, non c'è da sorprendersi della presa di posizione del governo francese. La solidarietà più volte evocata non è mai esistita.

 

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