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Vaccino Covid, dosi scadute o non aggiornate: buttiamo 380 milioni di euro

Riparte la campagna vaccinale ma buttiamo dosi per 380 milioni di euro

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Parte lunedì 12 settembre la campagna con i vaccini anti-Covid che coprono anche la variante Omicron 1. Ma le fiale rischiano di restare inutilizzate visto che già tra un paio di settimane l'Ema dovrebbe approvare il vaccino di Pfizer che copre anche la sotto-variante 5, quella oggi dominante. A fare i calcoli di uno spreco di soldi e risorse sanitarie è la Stampa che parla complessivamente di 50 milioni di dosi da buttare o non aggiornate, con un valore di 380 milioni di euro "che rischiamo di gettare dalla finestra, che diventano 940 se consideriamo «le 28 milioni di dosi che scadono a fine anno» di quelli non aggiornati", scrive il quotidiano che cita le parole del generale Tommaso Petroni, a capo della task force per il completamento della campagna vaccinale.

 

Il calcolo non include i 60 milioni di vaccini donati all'Africa, anch'essi destinati al macero a causa delle carenze nella conservazione delle fiale. Lo spreco in totale quantificato dal quotidiano è di oltre 2 miliardi di euro per l'Ue, che ha contrattato e acquistato i sieri per tutti, e naturalmente l'Italia dovrà pagare la sua quota.

 

Oltre alle dosi buttate, restano dubbi sulla strategia europea contro la pandemia: resta da capire perché si sia deciso ora di partire subito con milioni di vaccini che rischiano di essere superati a breve da farmaci aggiornati più efficaci con le ultime varianti, mentre abbiamo a disposizione milioni di dosi inutilizzate del tipo utilizzato finora, ossia tarate sul ceppo originario di Wuhan. Visto che il "nemico" non è più il contagio ma ridurre i rischi di ospedalizzazione e morte, in cui i "vecchi" vaccini sono efficaci. 
 

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