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Bonus 200 euro per partite Iva: come funziona, chi può richierlo e quando è previsto il click day

Luca De Lellis
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Dopo quello di luglio per i dipendenti e i pensionati, spazio ora al bonus di 200 euro dedicato alle partite Iva. Il decreto Aiuti bis, infatti, ha previsto un sostegno economico anche per ulteriori categorie di lavoratori come coltivatori diretti, mezzadri e coloni (430.000), artigiani (859.000), commercianti (973.000), professionisti esclusivi (261.000) e casse professionali (477.000). L’ammontare complessivo delle persone in grado di beneficiare dell’aiuto statale sarebbe stimato intorno ai 3 milioni, con un esborso complessivo intorno ai 600 milioni di euro, tenendo presente il consueto sbarramento per coloro che percepiscono un reddito annuo superiore ai 35mila euro.

 

Addentrandoci un po’ nella norma contenente la regolarizzazione del bonus, il Ministero del Lavoro capeggiato da Andrea Orlando ha voluto precisare che i legittimati all’ottenimento dell’indennità sono i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps, ma anche i professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al decreto legislativo 509 del 1994 e 103 del 1996, che nel 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro. L’iscrizione alle suddette gestioni previdenziali deve risalire a un periodo precedente rispetto al 18 maggio scorso, data dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti. I destinatari del provvedimento devono disporre di partita Iva, attività lavorativa già in corso e sono tenuti ad aver versato la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020.

 

Il click day, secondo quanto trapela, è in programma per il mese di settembre. Mentre la domanda andrà presentata agli enti di previdenza di cui deve necessariamente far parte il beneficiario. La norma contenuta nel decreto attribuisce l’intera responsabilità al richiedente, in quanto i dati dichiarati dal proprietario della partita Iva, e disponibili all’ente erogatore al momento del pagamento, verranno verificati al momento del pagamento dei 200 euro.

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