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Quarta Repubblica, Toni Capuozzo fulmina Federico Rampini: cosa raccontate sull'Ucraina. Gelo da Porro

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La "profezia" di Toni Capuozzo si è verificata. Il giornalista, esperto inviato di guerra, nella puntata di lunedì 30 maggio di Quarte Repubblica ricorda quanto affermava all'inizio del conflitto in Ucraina, in contrasto con il "coro" dei media, e dà una stoccata al collega Federico Rampini del Corriere della sera sulla narrazione della guerra. 

 

L'avanzata devastante della Russia nel Donbass rende una soluzione negoziale sempre più lontana. "In qualche modo l'avevo previsto quando, nel tuo studio, dissi che eravamo pronti a combattere fino all'ultimo ucraino", dice Capuozzo al conduttore del programma di Rete 4, Nicola Porro. La dinamica allora era già chiara: "Li mandavamo avanti, gli davamo armi promettendo che era l'unico modo per arrivare a un negoziato velocemente, poi siamo passati dalle armi difensive come giubbotti ed elmetti agli obici che tirano a 25 chilometri di distanza", spiega il giornalista. 

 

Poco prima Rampini aveva raccontato gli ultimi sviluppi delle operazioni militari. "Il suo racconto cozza con quello che ci racconta il suo giornale" ma non solo, ossia che Vladimir Putin "era un pazzo che stava perdendo la guerra, sarebbe durato solo poche settimane e che la Russia sarebbe andata in default", è l'attacco frontale di Capuozzo. L'elenco è infinito: "Dicevate che gli ucraini stavano vincendo e che la guerra sarebbe finita a breve invece è tutto il contrario".

 

Le parole del giornalista fanno piombare il silenzio in studio. "Chiedo a chi sta a casa, ma li guardate i telegiornali?", argomenta Capuozzo che poi dà una lettura sintetica dello stato del conflitto oggi. "La guerra per procura" da parte degli Stati Uniti alla Russia è così, "combattete fino all'ultimo ucraino". E proprio loro, i cittadini ucraini, "faranno la fine degli alleati afghani, dei curdi, dei vietnamiti... sono stati mandati avanti per logorare la Russia e invece chi si sta logorando siamo noi". 

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