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Guerra Ucraina, cosa non è chiaro del piano di pace italiano. Toni Capuozzo: "Mandano armi e mediano"

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Restano in stallo i negoziati tra Mosca e Kiev, mentre la Russia sta radendo al suolo il Donbass. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto di aspettarsi che Kiev accetti le richieste avanzate dalla Russia e si renda conto della situazione reale. Un riferimento ai territori che sono attualmente sotto il controllo di Mosca. Da parte sua l'Ucraina continua a ribadire di non essere disposta a concessioni territoriali per porre fine alla guerra.

Mentre prosegue il lavoro della diplomazia internazionale per raggiungere un cessate il fuoco, Mosca è tornata a criticare il piano di pace che l'Italia ha presentato all'Onu. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov lo ha definito "poco serio" e ha detto di conoscere i suoi contenuti solo tramite quanto pubblicato dai media. E sulla questione è intervenuto anche il giornalista inviato di guerra Toni Capuozzo che, in un post sul suo profilo Facebook, ha evidenziato come l'Italia voglia fare da mediatore nel conflitto ma nel frattempo fornisca le armi: "È quasi un piccolo giallo, perché non è chiaro se sia stato davvero consegnato all'Onu. Di certo la Russia non l'ha preso sul serio, e neanche l'Ucraina. A mio avviso, è bene che sia stato elaborato, e lo si diffonda, e lo si critichi e modifichi, e qualunque cosa, e che insomma si parli di negoziati invece che di guerra. Certo che è difficile improvvisarsi mediatori e mandare contemporaneamente armi". 

Il Cremlino aveva fatto sapere nei giorni scorsi di non aver ricevuto ancora una versione ufficiale del piano di Roma, che intanto ha revocato le onorificenze a quattro diplomatici russi, tra cui il premier russo Mikhail Vladimirovich Mishustin. I rapporti sono tesi, ma il canale istituzionale resta aperto per tentare di arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto.

 

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