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Parata del 9 maggio, il sospetto del generale Camporini sulle armi di Putin: "Prototipi e pezzi da museo"

Federica Pascale
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La parata del 9 maggio con cui la Russia ha celebrato il "Giorno della vittoria" sulla Germania nazista si è svolta sotto gli occhi del mondo. “Non stanno messi molto bene come sistemi d'arma", afferma il generale Vincenzo Camporini durante la puntata di lunedì 9 maggio di Stasera Italia, il talk show politico condotto da Barbara Palombelli su Rete4, riferendosi alle forze armate del presidente Vladimir Putin.

 

“Hanno degli splendidi ingegneri – continua il generale, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica  - hanno degli ottimi uffici di progetto che costruiscono dei bellissimi prototipi. Dopodiché, questi prototipi vengono passati al settore industriale per la serializzazione, e qui ci sono tutte le problematiche della pessima qualità delle lavorazioni industriali russe.” Un prototipo funzionante, dunque, rivela poi dei problemi tecnici sul piano pratico.

 

“Quello che abbiamo visto chiaramente durante questa parata sono i gioielli che sono in sviluppo” sottolinea il generale riferendosi alla grande parata del 9 maggio tenutasi oggi a Mosca, in commemorazione della vittoria dei russi contro i nazisti, “quindi non necessariamente tutto quello che è passato e che vediamo sullo schermo è qualche cosa di disponibile. Tant'è che nelle operazioni abbiamo visto carri armati costruiti negli anni 80, quasi dei pezzi da museo”. Nel conflitto in corso in Ucraina, occupata dalle forze armate russe da settimane, risulta fondamentale per la Russia, dal punto di vista strategico, lo sbocco al mare che avevano ottenuto con l’annessione della Crimea.

 

“L’accordo con l’Ucraina, prima del 2014, era un affitto permanente della base di Sebastopoli fino al 2057 – ricorda Camporini -.  C’erano degli accordi ben precisi che consentivano alla flotta del Mar Nero di operare senza nessun problema.” Dunque, seppur il quadro geopolitico sia fortemente mutato a seguito dell’”operazione speciale” della Russia, lo sbocco al mare non risulta credibile come movente.

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