Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Bufera sul concerto di “P38 - La Gang” a Reggio Emilia: la band rap-trap inneggia alle Brigate Rosse

Christian Campigli
  • a
  • a
  • a

Una sigla persa nel tempo. Simbolo stesso di morte, terrorismo e bieca convinzione che solo attraverso la lotta armata si possa togliere il potere alla borghesia e darlo al popolo. Le Brigate Rosse tornano al centro della cronaca per un episodio che evidenzia il clima creatosi nel nostro Paese dopo due anni di pandemia, lo scoppio della guerra in Ucraina e una grave e sottovalutata crisi economica e sociale. Testi musicali deliranti, inneggianti all'organizzazione che rapì e uccise Aldo Moro, con tanto di bandiera esposta sul palco di un circolo Arci, a Reggio Emilia. È scoppiata una polemica feroce su un concerto organizzato durante la “Festa dell'Unità Comunista”. Una manifestazione alla quale è stata invitata la band di rap e trap (due generi musicali particolarmente apprezzati dagli adolescenti) “P38 - La Gang”. Un nome che lascia poco all'immaginazione e che rievoca l'arma simbolo degli anni di piombo. Il movimento di destra “Reggio Emilia Identitaria” ha chiesto “la chiusura del locale che ha permesso un tale scempio, nella totale mancanza di rispetto verso i familiari caduti per mano brigatista”.

 

 

Luca Vecchi, sindaco Pd di Reggio Emilia, ha bollato il concerto come “una vergogna. Un insulto alla nostra città, al Paese e a tante famiglie che hanno perso qualcuno per mano delle Br”. Di tutt'altro avviso il presidente del circolo Arci, Marco Vicini, che ha difeso la band. “È solo un'esibizione artistica. Il trap per vocazione tratta tematiche estreme e provocatorie. Il mondo della musica è pieno di esempi di natura dissacrante, come la canzone 'Juriij spara' dei Cccp”. Sarà anche arte, ma nel frattempo la Procura di Reggio Emilia ha dato mandato alla digos di svolgere accertamenti sull’esibizione.

 

 

“Le cose più schifose a mio parere sono due - ha affermato sulla propria pagina Facebook Lorenzo Biagi. figlio di Marco, il giuslavorista ucciso dalle Nuove Brigate Rosse a Bologna il 19 marzo 2002 -. La prima è che il titolare di questo locale che li ha invitati li ha pure difesi in seguito alla loro esibizione (in 3 col passamontagna per cercare di non farsi riconoscere) dicendo che è solo una provocazione la loro e che c'è di peggio. La seconda cosa schifosa è che non è la prima volta che questo gruppo viene invitato nei locali ad esibirsi”.

 

Dai blog