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Otto e mezzo, scintille tra Beppe Servergnini e la russa Vityazeva: "Il Papa vada nel Donbass"

Valentina Bertoli
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A ‘Otto e mezzo’, programma di approfondimento quotidiano in onda su La7, la giornalista russa Yulia Vityazeva scatena un polverone: “Da otto anni vogliamo liberare l’Ucraina. Venite a vedere come stanno le cose”. Beppe Severgnini non ci sta e lancia una chiara provocazione: “Lei è una vittima. Mi dimostri che esiste anche in Russia la libertà di espressione, mi inviti a partecipare ad un suo programma”. Scintille in studio e tensione alle stelle. 

 

Dopo 69 giorni di una guerra di aggressione che sta attaccando i punti nevralgici di un Paese che resiste, proprio quando il capo del Cremlino intima l’Occidente di smettere di inviare armi a Kiev e Papa Francesco si dichiara pronto ad andare a Mosca, Lilli Gruber ospita in studio la giornalista Vityazeva di Newsfront, nata ad Odessa ma fedele a Putin ed al suo credo. La conduttrice ha subito provato a capire il motivo per cui i soldati russi non siano più visti come liberatori e accolti con canti di gloria. Vityazeva è stata lapidaria: “Vi preoccupa molto la faccenda dell’acciaieria Azovstal e non l’azione ucraina. Putin ha detto che il suo obiettivo è la demilitarizzazione”.

 

Gruber ha proposto ai suoi ospiti di fare luce sulla versione russa del conflitto in Ucraina. La risposta di Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, è stata immediata: “Io ho capito tre cose: Putin ha fatto un orrore madornale ed inizia a esserne consapevole, chi parla di Putin deve sostenerlo o paga le conseguenze, i giornalisti sono vittime di un sistema non libero” e rivolgendosi alla giornalista russa ha aggiunto: “Lei qui può dire quello che vuole. In Russia potremmo fare lo stesso? Mi inviti e me lo dimostri”. Vityazeva è stata netta: “Certo, venga pure, ma dovrà argomentare”.

 

Sulle dichiarazioni di Papa Francesco Severgnini ha spiegato: “Il Papa ha sottolineato tre fattori importanti: ha paragonato l’Ucraina al Ruanda, ha detto che il patriarca ortodosso non può essere il chierichetto di Putin e ha ammesso l’intenzione di voler raggiungere prima Mosca e poi Kiev”. È intervenuta allora Lina Palmerini de Il Sole 24 Ore: “Perché il Cremlino non apre le porte al Papa?”. La giornalista russa ha ribattuto: “Il Papa deve andare nel Donbass e parlare con i rifugiati”. Lilli Gruber, spazientita, ha allontanato qualsiasi ombra di incertezza e ha ricordato che il Papa non può andare sotto le bombe russe. Severgnini ha ribadito alla giornalista in collegamento dalla Russia: “Quando sarò ospite nel suo programma russo, chiederò al pubblico di esprimere una preferenza. Meglio stare con Putin o vivere in un Paese democratico?”. 
 

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