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DiMartedì, Giampiero Massolo rivela la nuova mappa russa: "Come aggirano le truppe ucraine". Il bottino per il 9 maggio

Valentina Bertoli
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“Le sanzioni funzionano se inserite in un complesso di iniziative volte a cambiare i comportamenti della Russia. Sì, è un’economia di guerra e durerà per molto” così si è espresso l’ambasciatore Giampiero Massolo sull’efficacia dei provvedimenti europei a "DiMartedì", talk settimanale condotto da Giovanni Floris e in onda su LA7. Sul sanguinoso conflitto in Ucraina e sui piani del Cremlino al quarantottesimo giorno di guerra ha aggiunto: “La Russia ha ridotto i suoi obiettivi, ma li sta conseguendo”. È possibile portare il presidente russo Vladimir Putin al tavolo delle trattative attraverso disposizioni limitanti per il Paese aggressore? 

Nel corso della puntata del 12 aprile, finalizzata al dibattito sull’attuale guerra tra Russia e Ucraina, Floris  ha ricordato l’intervento di  Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, a "Otto e mezzo": “Non credo che ci sia un’alternativa pace-gas, pace-sanzioni. Io non ricordo un conflitto di qualche rilievo che sia stato interrotto a causa delle sanzioni. Immaginiamo che questo possa funzionare, rinunciamo a riscaldamenti e condizionatori, ma i russi hanno dimostrato di saper rinunciare a moltissimo pur di non perdere la guerra e certamente Putin questa guerra non la può perdere e non la vuole perdere”.

Il conduttore ha allora interrogato i suoi ospiti: “Funzionano le sanzioni e chi sta pagando?” Il primo a tentare la formulazione di una risposta ponderata è stato l’ambasciatore Giampiero Massolo: “L’Italia è sempre stata abbastanza coerente nell’essere un po’ scettica nei confronti dell’applicazione delle sanzioni. Non si può generalizzare. Da sole le sanzioni non funzionano, ma fanno parte di un complesso di iniziative che portano a poter influire sui comportamenti. Sono risolutive nell’ambito di un pacchetto. In un Paese come la Russia, che tiene all’orgoglio nazionale, al suo prestigio, contano ancora molto. Diamo tempo al tempo. Inizieranno a scarseggiare i beni nei negozi”.

A questo punto Maurizio Landini, segretario generale della Cigl, ha offerto la sua versione sul tema: “In questa situazione sono aumentate le diseguaglianze. C’è chi non ce la fa e chi è diventato più ricco. Chi ha di più deve dare una mano a chi non arriva a fine mese. Bisogna essere responsabili. Se non si dà una risposta alla rabbia, quella diventa odio”. Floris ha allora chiesto all’ambasciatore: “Lei ha guidato i nostri servizi segreti. Si colgono, per la sua esperienza nazionale ed internazionale, gli elementi sottolineati da Landini? Cosa può succedere con una crisi sociale ed economica di questo tipo?” “La tenuta del quadro sociale e l’idea di ciò che può succedere in condizioni di ristrettezza contribuiscono a tracciare un quadro analitico che può essere più o meno preoccupante a seconda delle contingenze storiche”. Ha aggiunto quindi Massolo: “È bene mettere un tetto sul prezzo del gas. Rischiamo di andare incontro a una linea di faglia. Ci sono paesi che hanno più spazio”. Il conduttore ha rincarato la dose: “Si va incontro al razionamento e ai prezzi amministrati, è questa un’economia di guerra?” “ Qualcuno l’ha già definita tale. Siamo sotto a una nube tossica e ci staremo ancora per molto” ha risposto durissimo Giampiero Massolo. 

Per concludere Floris ha mostrato una mappa e ha domandato all’ambasciatore: “A che punto siamo? Quanto durerà la guerra?” “La Russia ha certamente ridotto i suoi scopi rispetto alla vittoria lampo che credeva di assicurarsi all’inizio. I suoi obiettivi li sta conseguendo: il consolidamento di quanto ha conquistato, l’espansione nel Donbass, l’idea di garantire una continuità territoriale tra la Crimea e il Donbass stesso e il taglio delle linee di approvvigionamento” ha risposto Massolo. "La Russia sta cercando di aggirare le truppe ucraine nel sud-est dove sono più numerose, vuole tagliare le linee di approvvigionamento perché qualche cosa il 9 di maggio - giorno della vittoria contro il nazismo - Putin la vuole dire".

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