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Via Crucis al Colosseo, l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede non vuole i russi

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Potrebbe non essere scontato vedere assieme, nel corso della Via Crucis al Colosseo, una famiglia ucraina e una russa, come voluto da Papa Francesco. L’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, ha espresso perplessità sul "progetto" del Pontefice di assegnare la XIII stazione della processione del Venerdì Santo, ormai alle porte, a una famiglia ucraina e una russa, in un contesto di alto valore simbolico, in nome della pace contro la guerra in corso dallo scorso 24 febbraio. «L’ambasciata ucraina presso la Santa Sede - ha twittato l’ambasciatore - capisce e condivide la preoccupazione generale in Ucraina e in molte altre comunità sull’idea di mettere insieme le donne ucraine e russe nel portare la Croce durante la Via Crucis di venerdì al Colosseo. Ora stiamo lavorando sulla questione cercando di spiegare le difficoltà della sua realizzazione e le possibili conseguenze».

 

 

 

 

Alle due famiglie, così come da programma, è previsto che sia affidata la XIII stazione, quella in cui Gesù muore sulla croce. In occasione della celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, in mezzo ad oltre 65mila fedeli accorsi in piazza San Pietro, il Pontefice - oltre a invocare la tregua pasquale - ha condannato «follia della guerra dove si torna a crocifiggere Cristo». «La vita sembra perdere di valore. Signore dove sei? Parla nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, ad essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare», è la meditazione della XIII Stazione, mentre le due famiglie, in nome della pace, porteranno insieme la croce.

 

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