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Otto e mezzo, Ucraina divisa in due come Corea del sud e nord. La profezia di Caracciolo sulla pace

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Ma stiamo facendo la guerra a Vladimir Putin o alla Russia? Lucio Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica Limes, anche lunedì 4 aprile interviene come di consueto a Otto e mezzo e sottolinea un interrogativo sul ruolo dell'Occidente nel conflitto in Ucraina. 

Il tema sollevato dalla conduttrice, Lilli Gruber, è quello della durata delle ostilità e le speranze dei negoziati di pace. L'esperto di geopolitica sottolinea, però, che nelle sue previsioni la guerra non sarà breve "ma neanche di lunghissima durata". Per Caracciolo bisogna distinguere tra Putin e la Russa: dobbiamo capire a chi facciamo la guerra. Se ci riferiamo all'autocrate, resta l'incognuta sul chi andrebbe al suo posto dopo la destituzione. Ma se vogliamo mettere "la Russia in un castigo eterno, è un altro discorso" spiega il giornalista che ripercorre a grandi linee le tappe che hanno portato alla crisi,

 

"I russi hanno posto condizioni provocatorie alla Nato sull'allargamento a Est", riassume Caracciolo, e dopo sono arrivate dagli Usa le notizie sull'imminente attacco militare della Russia all'Ucraina, un piano che in tutta probabilità era studiato. "Noi stiamo in mezzo a questa partita, gli ucraini sono le vittime ma gli attori in causa che devono trovare la soluzione sono Usa e Russia" spiega Caracciolo che indica, come possibile esito delle trattative che si spera arrivino a qualche risultato il prima possibile, una "divisione alla coreana dell'Ucraina". Insomma, per il fondatore di Limes quando si giungerà, come auspicabile, a un cessate il fuoco l'Ucraina potrebbe essere divisa in un due sfere di influenza, come la Corea del Sud e quella del Nord. 

 

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