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Ucraina, Nato e Putin: scoppia la guerra dei prof. Docenti in campo con Orsini: "Basta censura e maccartismo"

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Le sue parole nel programma Piazzapulita sulla guerra in Ucraina hanno provocato un polverone e ora arrivano le censure. Alessandro Orsini, direttore dell'Osservatorio sulla Sicurezza internazionale della Luiss, è stato scaricato dalla sua università che non gradisce più che il prof intervenga in tv perché rischia di danneggiare "valore, patrimonio di conoscenza e reputazione" dell'ateneo. 

 

"La Luiss reputa fondamentale che, soprattutto chi ha responsabilità di centri di eccellenza come l'Osservatorio sulla Sicurezza internazionale, debba attenersi scrupolosamente al rigore scientifico dei fatti e dell'evidenza storica, senza lasciar spazio a pareri di carattere personale che possano inficiare valore, patrimonio di conoscenza e reputazione dell'intero Ateneo" è la presa di posizione pubblica dell'università. 

 

Ma cosa aveva detto Orsini a La7 e successivamente a Sky Tg24? Dopo aver condannato l'attacco militare della Russia all'Ucraina, Orsini aveva parlato delle responsabilità della Nato nel conflitto. L'allargamento a Est dell'Alleanza atlantica avrebbe "terrorizzato" il rpesidnete russo Vladimir Putin e l'Occidente non sarebbe stato in grado di gestire la situazione, sfociata poi in una guerra che va avanti da dieci giorni.  “Il nostro è un comportamento immorale: diciamo no alla no-fly zone, perché altrimenti scoppia una guerra, però gli ucraini li possiamo armare, così creiamo una crisi in Ucraina dove muoiono soltanto gli ucraini”, aveva detto a Corrado Formigli, tra l'altro, sconfessando le scelte dell'Europa e  del governo italiano. 

 

Scaricato dall'università e attaccato dalla politica, Orsini riceve però la solidarietà di un gruppo  di professori universitari della Statale di Milano che hanno preparato un appello in difesa del docente "censurato dalla sua Università", riporta il comunicato anticipato dal Fatto.  "Le analisi di Orsini non hanno alcunché di censurabile e si fondano su studi rigorosi", è la replica alla Luiss che parla di "clima di oscurantismo" e "maccartismo". 

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