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Marc Innaro di nuovo nel mirino. Centrale nucleare, in azione sabotatori ucraini? Caos Rai: "È filo-Putin"

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​È diventata un caso la corrispondenza di Marc Innaro da Mosca. Il giornalista Rai, "sparito" dal Tg1 ufficialmente per l'invio di un inviato del telegiornale della rete ammiraglia del servizio pubblico a Mosca, è accusato da più parti di essere filorusso e di raccontare una realtà che fa comodo al presidente Vladimir Putin. Il caso è scoppiato dopo le parole del corrispondente, che è capo della sede Rai a Mosca, al Tg2 Post dove aveva illustrato le "ragioni" della Russia nella guerra in Ucraina, ossia l'innegabile, sostiene Innaro, espansione della Nato a Est. Il giornalista ha continuato a intervenire nelle altre reti del servizio pubblico, a partire da Rainews24, dove anche oggi venerdì 4 marzo ha dato una lettura da molti giudicata di parte dell'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e del presunto ruolo, riferito da Mosca, di sabotatori ucraini nell'incendio dell'impianto ucraino, tra i più grandi se non il maggiore d'Europa.

 

"Basta con Marc Innaro, il corrispondente filorusso della Rai da Mosca. Basta! Fermatelo" attacca il senatore Francesco Giro con doppia tessera Lega-FI. "Al Tg2 Post ha riferito -senza proferire dubbio- sulle accuse del capo dei servizi segreti verso l’Occidente e il Regno Unito, che giustificherebbero secondo l’ineffabile Innaro la scelta dei russi di attaccare l’Ucraina. Incredibile! Un ringraziamento - prosegue Giro - va invece all’ottimo direttore del Tg 2 Sangiuliano che ha bloccato subito le azzardate parole di Innaro ricordandogli che il capo dei servizi russi è la stessa persona (un fantoccio) bastonata da Putin in diretta TV, chiosando che quelle di Innaro erano cavolate. Bravo Sangiuliano! E un grazie al direttore del Corriere della Sera, Fontana, che ha fatto altrettanta chiarezza dicendo che i russi sono gli aggressori e gli ucraini gli aggrediti. Pietoso infine il segretario della Cgil Landini che ironizzava su Ungheria e Polonia colpevoli di accogliere solo ora i profughi, come se - conclude Giro - non ci fosse a due passi da noi una guerra vera ed europea".

 

"Incredibile che Marc Innaro rilanci senza commenti la versione dei militari di Putin sulla mancata catastrofe alla centrale nucleare di Zaporozhye, secondo cui sarebbe stata una responsabilità di ’un gruppo di sabotatori ucrainì mentre ’l’allarme in Occidente sarebbe del tutto ingiustificato, essendo la situazione sotto controllo'", scrive Andrea Romano, deputato PD e membro della Commissione di Vigilanza che si rivolge alla Rai: "Per rilanciare la propaganda di Putin basta e avanza la Tass. Dal servizio pubblico radiotelevisivo ci aspettiamo di più".

 

A difendere Innaro scende in campo il vignettista Vauro: "Siamo in un quadro di informazione sempre più militarizzata, sempre più simile alla propaganda. Credo sia ormai un problema della nostra democrazia. L’informazione è totalmente militarizzata. Addirittura Marc Innaro, il corrispondente Rai da Mosca, è stato attaccato dal segretario del Pd Enrico Letta perché fa il suo lavoro, mentre un giornalista ucraino ha attaccato il Corriere della Sera e il suo inviato a Mariupol, Andrea Nicastro, dicendo che è filorusso e che le cose che racconta sono oscenità. A Mariupol c’è il battaglione Azov, composto da nazisti. Attaccare l’inviato di un giornale, in questo caso Nicastro, che sta lì, significa trasformare quel giornalista in un target". 

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