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Guido Rasi ci ripensa e fa retromarcia: “Il green pass non serve più”

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Solo tre giorni fa Guido Rasi diceva: «Il green pass in questo momento ha una funzione di stimolo a continuare a vaccinarsi e la popolazione meno vaccinata è quella over 50, o per lo meno è quella più critica nel non essere vaccinata». Per il consulente al Covid del commissario all'emergenza Figliuolo «ha senso mantenere una certa pressione, perché alla fine se si va a vedere ogni giorno 5/10mila nuove prime dosi vengono fatte. E hanno un valore». Insomma, per l'ex direttore dell'Ema e docente di Microbiologia all'Università Tor Vergata bisognava continuare sulla strada del certificato verde. Questo solo tre giorni fa. Poi, ieri, la svolta.

 

 

Rasi ha cambiato radicalmente idea. In un'intervista a "La Stampa" spiega che «il green pass ha l'unico senso di motivare le persone a vaccinarsi, per cui al momento non serve più molto». L'intervistatore non riesce a crederci. Per essere sicuro, gli chiede un'altra volta se non sia il caso di tenerlo ancora in vigore. Rasi, però, non fa marcia indietro: «In questo momento non serve a molto. Se riteniamo indispensabile vaccinare tutti va mantenuto, altrimenti se ne può fare a meno». Il giornalista non si arrende: «Non sarebbe un condono sanitario?». Il super consulente lo definisce «un termine forte», e spiega: «A un certo punto ai vaccinati bisognerà dire: "Signori, andiamo molto meglio, anche se non grazie a voi». È proprio vero che siamo in una nuova fase della pandemia.

 

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